il venerdì , 8 gennaio 2016
Vendere l’arte rubata per fare la guerra. Succede anche a Kiev
I maestri del Seicento fiammingo finanziano la guerra delle milizie ucraine. Il museo olandese Westfries di Hoorn, a nord di Amsterdam, ha infatti riferito che gruppi ultranazionalisti di Kiev sono entrati in possesso di 24 quadri rubati un decennio fa e stanno cercando di venderli per sostenere il conflitto contro i filorussi.
Le opere sono state sottratte al Westfries nel gennaio del 2005 insieme a una settantina di pezzi antichi d’argenteria. Erano il cuore della raccolta del ’600, epoca d’oro dell’arte fiamminga, e includevano lavori di Jan van Goyen, Hendrick Bogaert, Floris van Schooten e Jacob Waben. Sono finiti nelle mani di membri della Sbu (i servizi di sicurezza ucraini), del partito di estrema destra Svoboda e di criminali che «vantano contatti al più alto livello politico». È successo che a luglio due membri dell’Organizzazione dei nazionalisti ucraini – una delle oltre 50 milizie che combattono contro i russi nell’est del Paese – si sono presentati all’ambasciata olandese di Kiev, hanno dimostrato di essere in possesso dei quadri, e hanno offerto di restituirli in cambio di 50 milioni di euro. Sostenevano di averli trovati in una villa vicino Donetsk che apparteneva al governo dell’ex presidente Viktor Yanukovich.
Dopo alcuni tentativi ufficiali andati a vuoto, il Westfries ha inviato in Ucraina un esperto, Arthur Brand, per trattare con i miliziani, che però dopo un paio di incontri sono scomparsi.
Il direttore del piccolo museo ha deciso di rivelare l’informazione nel tentativo disperato di dare una svolta alle indagini. «Siamo a un vicolo cieco. Le opere rischiano di svanire di nuovo nel nulla. Hanno un valore inestimabile e raccontano l’età dell’oro della Frisia occidentale». Il loro valore, in realtà, è ogni giorno meno inestimabile: difficili da vendere, e non più in perfette condizioni. Il prezzo si aggira così ormai tra i 500mila e 1,3 milioni di euro. Il problema però è che, a quanto pare, le milizie stanno ora cercando acquirenti per soli 12 quadri: l’altra metà sarebbe già stata venduta.