Corriere della Sera, 8 gennaio 2016
La modestia dello speciale Lotteria Italia di Insinna
Non per rimpiangere «Canzonissima» o «Fantastico» (trasmissioni cui era abbinata la Lotteria di Capodanno), ma se Rai1, in questo momento, riesce a offrire uno show di rara modestia come «Affari tuoi. Speciale Lotteria Italia» allora è meglio rassegnarsi. Come potrà mai l’Italia riprendersi, trovare ancora qualche entusiasmo se l’immaginario condiviso è quello offerto mercoledì sera? Com’è possibile non perdersi in questa festa dell’anemia?
Ad accompagnare Flavio Insinna c’era il gotha attuale della tv. E ho detto tutto: Diego Abatantuono (che con grande finezza si è esibito in pernacchie varie), Alessandra Amoroso, Serena Autieri, Marcella Bella, Cesare Bocci, Gabriele Cirilli, Paolo Conticini, Tosca D’Aquino, Paolo Fox, Loretta e Daniela Goggi, Fausto Leali, Valeria Marini, Vincenzo Salemme, Umberto Tozzi… Come spiegare ai dirigenti Rai che la quotidianità non può mai trasformarsi in un evento? Come credere che un format preserale possa diventare un varietà festivo? Da quando Insinna, in smoking, ha iniziato il programma ricevendo l’ideale testimone da Antonella Clerici (capiRai!) – erano le 20.47 – a quando è stato aperto l’ultimo pacco (intorno alla mezzanotte) è stato un festival del provincialismo, del già visto, della rimuginazione e della noia. È successo persino che, eliminato il collegamento in diretta con l’Agenzia delle dogane e dei monopoli, i numeri del primo premio da cinque milioni di euro sono apparsi prima sul web e poi in tv. È vero che, con tutti i giochi a premi che ci sono in giro, è un miracolo se lo Stato riesce a guadagnarci qualcosa e a non chiudere in rosso con la Lotteria Italia. Tanto vale, allora, chiudere baracca e burattini e dedicarsi a qualcosa di più proficuo. Forse il momento più interessante dell’intera serata è stato il finale, quando le due concorrenti sono tornate a casa a mani vuote, con una sola caramella. Se la regia voleva suggerirci qualcosa, c’è riuscita.