Corriere della Sera, 8 gennaio 2016
Stanno per girare un nuovo film sul Gattopardo, ispirato a inediti di Tomasi di Lampedusa
Sulle tracce del Gattopardo. The last Leopard (L’ultimo Gattopardo) si intitola il film che il produttore londinese Demian Gregory sta progettando sulla base di parti inedite del celebre romanzo, di cui avrebbe acquisito i diritti esclusivi, e su documenti trovati nella tenuta dell’autore, Giuseppe Lanza Tomasi di Lampedusa. Ne dà notizia Variety, sottolineando che il film verrà girato a Palermo e in altre location siciliane, supervisionato dalla line-producer Isabella Arnaud. Top secret per ora il cast che prevede la partecipazione di attori di fama internazionale.
Sorride Claudia Cardinale: «Mi sembra un progetto assurdo. Come si può pensare di poter fare un film, sia pure sulle tracce del Gattopardo, senza Luchino Visconti? Già molti anni fa venni contattata per un altro progetto di questo genere, ovvero il remake del film in cui mi volevano coinvolgere: ho risposto subito di no. Per carità».
In realtà non si tratta di un remake: «Assolutamente no – è categorico Gioacchino Lanza Tomasi, figlio adottivo ed erede intellettuale dello scrittore –. Gregory, che mi è venuto a trovare una sola volta e che mi ha proposto di partecipare come consulente alla sceneggiatura, vuole fare un film sulla vita di Tomasi di Lampedusa e naturalmente si parlerà anche del “Gattopardo”, perché fa parte appunto della vita dell’autore. Poi saranno utilizzati anche degli epistolari e materiali che possono raccontarne meglio la biografia. Ma il progetto non è ancora chiuso – aggiunge – e non si può adesso già parlare di cose che non sono definite».
Tira un sospiro di sollievo la Cardinale: «Ah, bè... se è semplicemente una biografia, mi pare una cosa più sensata. Comunque – continua l’attrice – il problema è di andare a mettere le mani su un capolavoro della cinematografia mondiale, un film mitico, con una sua storia straordinaria: rifare il “Gattopardo” sarebbe velleitario, ma oggi di progetti velleitari ne circolano parecchi. Soprattutto c’è questa abitudine a pescare nel passato cose che sono irripetibili. Ciò perché mancano idee nuove e manca anche il coraggio di proporre nuove storie, nuovi autori: ecco perché si torna indietro, per andare sul sicuro. Ma un successo come quello che fu è difficile replicarlo. Quel film nasceva in un momento magico del cinema, impossibile ricreare oggi quell’atmosfera: è nostalgia per un tempo che non si può più ripetere».
In un ipotetico remake di quel capolavoro, la Cardinale ha mai immaginato una sua possibile erede tra le attrici di oggi? Ride fragorosamente: «Un’attrice di oggi nei miei panni? Non saprei chi mi possa somigliare. Ma anche se si trovasse una mia sostituta, chi potrebbe mai sostituire Burt Lancaster e Alain Delon? Una ricerca che mi sembra davvero improbabile e dura da fare. Alain era bellissimo, Burt principesco... E pensare – ricorda l’attrice – che quando si seppe che sarebbe stato Lancaster nel ruolo del Principe, ci fu chi ebbe l’ardire di obiettare: “Un attore che ha fatto sempre western, come può incarnare un aristocratico siciliano?”. E invece...».
Il produttore londinese, nell’intervista a Variety, afferma tra l’altro che «Il Gattopardo» è un romanzo che ha anticipato i tempi, dunque è molto attuale, e che è tuttavia sua intenzione catturare il «clima drammatico e la cultura estetica della Sicilia del 1860 in tutta la sua bellezza decadente». «Mi sembra un proposito interessante – commenta vagamente ironica la Cardinale –. Però mi chiedo come un londinese possa catturare tutto questo: se la Sicilia non la conosci profondamente, come la puoi rappresentare? Il produttore del film di Luchino era l’italianissimo Goffredo Lombardo. Non voglio apparire campanilista, ma forse lui, uomo del Sud, era più adatto a “catturare” certe atmosfere».