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 2016  gennaio 08 Venerdì calendario

Il nucleare nello schermo. Dall’Operazione Ivy al Dottor Stranamore, passando per Godzilla

«Oggi avete un posto in prima fila per assistere a uno dei più significativi eventi nella storia della scienza». Così, il 2 aprile del 1954, milioni di telespettatori americani furono introdotti alle impressionanti immagini del filmato della cosiddetta “Operazione Ivy”. Accuratamente post-prodotto ed accompagnato da un’enfatica colonna sonora, il filmato documentava il primo test di una bomba all’idrogeno, fatta esplodere l’1 novembre del 1952 nell’atollo di Enewetak liberando un’energia superiore ai 10 megatoni, quasi mille volte più potente dell’ordigno scagliato su Hiroshima. Nelle intenzioni originarie, il filmato doveva alimentare il sostegno e la fiducia dell’opinione pubblica. In realtà con quelle immagini, secondo la rivista Time, il pubblico «venne a sapere che la forza e l’orrore degli armamenti atomici erano entrati in una nuova dimensione».
Un mese prima della trasmissione del filmato, l’1 marzo 1954, un’altra bomba all’idrogeno liberò sull’atollo di Bikini una potenza più che doppia rispetto alle previsioni. L’impatto delle radiazioni sugli abitanti dell’atollo di Rongelap, a cento miglia nautiche di distanza, fu devastante, paragonabile a quello sui civili di Hiroshima e Nagasaki che si trovavano nel raggio di un paio di chilometri. Guardando le immagini dei membri dell’equipaggio del peschereccio Fukuru Maru, sorpresi ad ottanta miglia dal test, il pubblico giapponese si trovò a vivere ancora una volta l’orrore delle armi atomiche. Ed è proprio da quelle acque del pacifico segnate dai test atomici che, secondo numerosi studiosi, tutte le paure e le angosce del popolo giapponese emersero metaforicamente con la sagoma minacciosa e radioattiva del rettile preistorico noto come Godzilla, comparsa sugli schermi giapponesi e poi su quelli internazionali a partire dal 1954.
Un’altra sagoma, fisicamente meno impressionante ma non meno rilevante per comprendere quanto il tema e i suoi protagonisti fossero entrati nell’immaginario collettivo, arrivò sugli schermi cinematografici una decina di anni dopo con il film di Stanley Kubrick Il dr. Stranamore – Ovvero: come ho imparato a non preoccuparmi e ad amare la bomba (1964). Il personaggio interpretato da Peter Sellers fu infatti secondo molti ispirato (tra l’altro) dalla figura dello scienziato ungherese naturalizzato americano Edward Teller (1908-2003), noto come “il padre della bomba all’idrogeno”; al punto che una sua biografia si intitola Il vero dottor Stranamore, Edward Teller e la guerra nucleare. Personaggio tanto geniale quanto controverso, Teller era stato invitato ad assistere al test del 1952 ma preferì attendere l’esplosione in California, seduto davanti ad un sismografo che rilevò debolmente l’evento. Soddisfatto, inviò un conciso telegramma per comunicare il successo ai colleghi di Los Alamos: «È un maschietto».