Corriere della Sera, 18 novembre 2015
Gli hacker di Anonymous contro l’Isis cancellano 5.500 account di twitter
È la reazione informatica alle stragi di Parigi di venerdì. Non da parte di uno Stato ma dagli attivisti di Anonymous, la comunità internazionale di hacker. Ieri il gruppo di «guastatori» della Rete ha annunciato di aver oscurato 5.500 account di Twitter che sarebbero collegati all’Isis e di aver consegnato i dati personali di alcuni sostenitori dello Stato Islamico all’esercito libero siriano. Anonymous, dopo gli attacchi terroristici in Francia, ha dichiarato la sua «cyber guerra» e ha messo a punto un sofisticato sistema di rilevazione dei «profili» da combattere. La campagna è stata contrassegnata dagli hashtag #opIsis e #opParis. Questa sembra anche essere la risposta della comunità di hacker agli insulti di lunedì veicolati attraverso il canale Telegram, nel quale esponenti dello Stato Islamico definivano «idioti» i rappresentanti di Anonymous. Una campagna quella degli hacker che si è attirata anche critiche, come quella di Olivier Laurelli, un blogger francese esperto di sicurezza informatica, che ha espresso il timore che gli attacchi possano essere controproducenti. Dal canto loro, gli attivisti di Anonymous rivendicano di non essere intervenuti su molti tweet dell’Isis perché il social network in più occasioni è stato utile per accumulare informazioni sui terroristi. Per lo Stato Islamico, Twitter rappresenta la principale piattaforma per la propaganda e il reclutamento di nuovi membri.