Il Messaggero, 17 novembre 2015
Chiese virtuali. Un’innovativa applicazione per cellulari consente di esplorare in “realtà aumentata” undici edifici ecclesiastici anticamente presenti nell’area dei Fori a Roma, demoliti nel corso dei secoli (soprattutto da Napoleone). Dal conservatorio di Sant’Eufemia nell’area della basilica Ulpia al convento di San Basilio nel Foro di Augusto
Se ai piedi della Colonna Traiana fosse esistita per secoli la chiesa di San Nicola? E se sulla famosa basilica Ulpia fosse sorto il conservatorio di Sant’Eufemia che accoglieva le «zitelle sperse»? È arduo immaginare che l’area dei Fori di Traiano e di Augusto fosse abitata da ben undici chiese, realizzate a partire dal Medioevo con il loro sistema di conventi. Chiese di cui s’è persa memoria, demolite in varie epoche, soprattutto sotto l’impero di Napoleone Bonaparte, quando i francesi cominciarono a liberare le rovine di Roma. Ma a riscoprirle ci pensa ora una speciale èquipe di archeologi, modellatori 3D, grafici e informatici (il progetto è 3DRome), che in collaborazione con la Sovrintendenza capitolina e Lucrezia Ungaro responsabile del Museo dei Fori, hanno messo insieme per la prima volta dati archeologici e documenti d’archivio.
IL LAVORO
Un’impresa inedita, frutto di cinque anni di lavoro a braccetto con la tecnologia applicata all’archeologia confluita in un’App ("Imperial Fora” disponibile su iTunes) che offre un rivoluzionario viaggio immersivo nei Fori.
LA STORIA
Un progetto che arriva come un tour hi-tech delle chiese perdute. «L’app consente di esplorare le chiese in realtà aumentata grazie all’ausilio del Gps e vedere l’evoluzione dei luoghi attraverso i secoli, tra il 125 d.C., il 1450, il 1750 e il 1815», racconta l’archeologo Sergio Fontana curatore del progetto. San Nicola, per esempio, eretta a ridosso della Colonna di Traiano, fu la prima chiesa a sparire, nel 1536. Oggi restano le tracce sulla Colonna del tetto a doppio spiovente, oltre ad un ossario con frammenti di ceramiche rinvenuto negli interri della Colonna.
LA COMPAGNIA
Due secoli e mezzo di vita ha avuto San Bernardo alla Compagnia fondata nel 1440 sul Tempio di Traiano, meta prediletta dei fedeli per l’immagine della Madonna che la tradizione attribuiva a San Luca. A sparire sotto i picconi di Napoleone nel 1812 (dopo quattro secoli) furono la chiesa di Santo Spirito e l’attiguo monastero delle Canonichesse Lateranensi, un complesso di 3700 metri quadrati sui resti della basilica Ulpia e la piazza del Foro. Una passeggiata virtuale lungo via Alessandrina consente la scoperta della chiesa di San Bernardino da Siena, occupata nel 1596 da Sant’Eufemia con il suo conservatorio per ragazze in difficoltà (demolito dai francesi). Ai piedi della salita che conduceva al Campidoglio s’incontrava San Lorenzo ai Monti eretta dal 1200 sul muro ovest del Foro di Traiano. Una lunga vita nel Foro di Traiano l’hanno avuta la chiesa e il convento di Sant’Urbano, il cui nucleo risale al 1263, e di cui sono state riportate alla luce ora i resti di una fornace di ceramica del ’500 e una fontana del ’600 (la fine nel 1933).
LE FAMIGLIE
In corrispondenza del lato meridionale del Foro di Traiano sorgeva Santa Maria in Campo Carleo, sede nel 1634 della più popolosa parrocchia di zona, con 1170 anime di 298 famiglie. Il monastero di San Basilio sorse invece nel Foro di Augusto quando nell’800 d.C. alcuni monaci trovarono alloggio tra il Tempio di Marte Ultore e l’Aula del Colosso. Proprio qui, nel XVI secolo, s’insediarono la chiesa e il monastero di Santa Annunziata dedicata ad accogliere le convertite di religione ebraica che volevano farsi suore. Tutto abbattuto nel 1924.