MilanoFinanza, 17 novembre 2015
Il traffico dei passaporti siriani, quelli che servono per chiedere asilo
Il passaporto siriano trovato vicino al corpo di un attentatore a Parigi ha suscitato il timore che i terroristi possano sfruttare il mercato nero dei passaporti siriani, in forte espansione, utilizzando documenti falsi per entrare in Europa e condurre nuovi attacchi. D’altra parte, le autorità non hanno specificato se tale documento appartenesse a un kamikaze né hanno confermato alcun legame tra il passaporto e l’attacco di venerdì sera in cui sono state uccise quasi 120 persone. Al momento gli investigatori stanno esaminando se il passaporto fosse stato rubato. Domenica il presidente della Commissione Europea Jean-Claude Juncker ha messo in guardia dal rischio di far confusione tra gli attentatori di Parigi e i rifugiati che cercano asilo nel Vecchio Continente. Tuttavia fonti che ben conoscono il fenomeno del traffico di passaporti siriani, nonché le autorità preposte al rilevamento di falsi, hanno riferito che il numero di individui che usano questi documenti per entrare in Europa per chiedere asilo è in aumento. I documenti di viaggio siriani sono particolarmente ambiti perché chi fugge da una guerra in corso nel proprio Paese ai sensi del diritto internazionale non è tenuto a presentare ulteriori prove per beneficiare del diritto di asilo. Le autorità europee hanno informato che molti stanno cercando di passare per siriani, tra cui iracheni, libici, palestinesi e egiziani. «Gli individui che si spacciano per siriani sono di lingua araba e molti provengono dal Nord Africa oppure dal Medio Oriente», aveva dichiarato in settembre Fabrice Leggeri, responsabile del Frontex, l’agenzia dell’Unione Europea per il controllo delle frontiere, alla radio francese Europe 1. «Tendono ad avere il profilo di migranti economici». Abu Qasim, che lavora a Istanbul come intermediario tra gli acquirenti e i falsari, ha spiegato che i passaporti siriani sono i documenti falsi più richiesti tra quelli messi in vendita nel fiorente mercato nero della Turchia. La maggior parte degli acquirenti sono siriani che hanno paura di presentarsi al proprio consolato, mentre per gli altri si tratta di una vera e propria opportunità. «Tutti i residenti in Paesi arabi sognano di vivere in Europa e stanno approfittando di questa ondata di falsi per ottenere i titoli di viaggio e fingersi siriani», ha riportato. Peraltro gli stessi militanti dell’Isis hanno riconosciuto l’utilità dei documenti falsi nel raggiungere i loro obiettivi. In un’intervista rilasciata ad agosto al Wall Street Journal attraverso i social media un comandante dello Stato Islamico, che ha rivendicato la responsabilità degli eventi di Parigi di venerdì, ha affermato che un certo numero di militanti iracheni e palestinesi affiliati avevano utilizzato passaporti siriani per spostarsi in Turchia. In caso di domande, gli uomini erano stati istruiti circa l’area geografica e il dialetto della città o della regione indicata sul documento. L’obiettivo di questi viaggi era inviare figure con esperienza e fidate a guidare e assistere i gruppi di recente formazione che hanno giurato fedeltà agli estremisti. Lo stesso processo potrebbe essere utilizzato per inviare le persone a compiere attentati terroristici, ha aggiunto. Di fatto lo Stato Islamico ha cercato di sfruttare la diffusa rete di cellule militanti per garantire che la propria matrice di terrore, che si esprime mediante attacchi suicidi e l’apertura del fuoco sui civili, si estenda oltre il territorio controllato in Siria e in Iraq.