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 2015  novembre 17 Martedì calendario

Tre drammi della gelosia

Tre delitti passionali in un solo giorno. Dal Nord al Sud, passando dal Centro Italia; in piccoli paesi come nella capitale; non c’è pace, non c’è genere, nel Belpaese dove non si sa più amare, dove non si sa più come lasciare.
Gelosia a Roma
È la gelosia che ha armato la mano di Yoandris Nunez Medina, cubano di 24 anni, che alle 2.30 del mattino ha ucciso la propria fidanzata Nicole Lelli, romana, 23 anni. Nicole era uscita con le amiche, domenica sera. Yoandris l’ha raggiunta in un locale di Testaccio. Le ha chiesto di uscire per parlare. I due sono entrati in macchina, in un parcheggio vicino a viale Marconi. Hanno litigato. Lui le ha puntato una pistola alla tempia e ha premuto il grilletto. Poi ha ingranato la marcia, ha fatto qualche centinaio di metri, è arrivato a Ponte Marconi e ha chiamato il 113: «Ho sparato alla mia ragazza». La polizia l’ha trovato con la Beretta calibro 7.65 accanto al corpo di Nicole. Yoandris è stato arrestato per omicidio volontario. Non ha voluto dire dove ha recuperato quella pistola con la matricola cancellata. La loro storia andava avanti da aprile, si lasciavano e si ripigliavano. Lui era roso dalla gelosia, il fatto che abbia portato la pistola con sé potrebbe indicare premeditazione. Ora saranno le indagini a chiarirlo.
Picchiata nel Bresciano
Brutta storia quella di Provaglio d’Iseo (Brescia) dove Simona Simonini, 42 anni, è stata uccisa nella sua casa di via Regina Elena. Divorziata con un figlio, altri due avuti da una precedente relazione, Simona aveva da tempo una relazione burrascosa con Elio Cadei, 46 anni, sottoposto a fermo. È stato lui ad avvertire i carabinieri ieri mattino verso mezzogiorno. Il corpo di Simona era in camera da letto. È morta per le botte subite. Non era la prima volta che veniva picchiata. Nell’aprile 2010 Simona aveva accoltellato il suo compagno con un coltello da cucina. Lui aveva appena finito di massacrarla di pugni e calci. Nell’ottobre 2014, di nuovo al termine di un pestaggio, lei gli aveva piantato un paio di forbici nella schiena. Cadei se l’era cavata con dieci giorni di prognosi.
Sergente ucciso dalla ex
Infine c’è Marigliano, provincia di Napoli. È qui che Anna Cozzolino, 37 anni, in un delitto fotocopia di quello avvenuto qualche giorno addietro a Canelli, in provincia di Asti, ha accoltellato e ucciso Mariano Cannava, anche lui 37enne, sergente maggiore dell’Aeronautica militare. La donna, originaria di San Giorgio a Cremano, non accettava la fine della loro relazione. Nel bilocale dove abitava, in via Campanella, è scoppiata una lite. Urla tali da allertare anche i vicini che hanno chiamato i carabinieri. Quando i militari sono arrivati, la porta era chiusa. Si sono fatti aprire dal padrone di casa. Cannava era in bagno con 7-8 coltellate, ormai morto. La donna, invece, era in un’altra stanza. Si era tagliata le vene. I paramedici l’hanno presa in tempo e ora si trova ricoverata all’ospedale di Nola. I carabinieri hanno trovato e sequestrato quattro diversi coltelli sporchi di sangue. Cannava, separato, lascia un bimbo di 4 anni.