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 2015  novembre 17 Martedì calendario

Marriot ha comprato Starwood per 26 miliardi di dollari. Si tratta di alberghi. Marriot adesso ha a disposizione 1,1 milioni di stanze

MILANO Un’operazione valutata 12,2 miliardi di dollari e che mette insieme 5.500 strutture totalizzando più di 1,1 milioni di camere. Marriott ha annunciato ieri di aver chiuso l’accordo per acquisire la rivale Starwood e, una volta completata la transazione, amplierà la sua dotazione di stanze del 50% creando un nuovo maxi colosso alberghiero valutato il più grande al mondo.
Era dai tempi in cui Blackstone comprò l’Hilton per 26 miliardi di dollari (anno 2007) che non si vedevano operazioni del genere. All’epoca, tra fusioni e acquisizioni, si raggiunse una cifra record di 75,2 miliardi. Finora nel 2015, accordo Marriott-Starwood incluso, non si arriverebbe nemmeno ai 50 miliardi. Da circa un anno Starwood era diventata una possibile «preda»: a febbraio scorso, l’allora amministratore delegato Frits van Paasschen era stato costretto a lasciare la guida del gruppo per non aver riportato i risultati sperati. Al suo posto era stato nominato Adam Aron ma per un incarico ad interim. Ad aprile il gruppo aveva annunciato che il board stava esplorando «opzioni strategiche». A spuntarla è stata Marriott che può contare su circa 20 «marchi» a partire da Courtyard fino a Ritz-Carlton e Fairfield Inn. Starwood invece porta in dote catene di prestigio come Sheraton, Westin e St.Regis.
Non è un momento semplice per il settore alberghiero e le grandi catene ne sono consapevoli, messe in ombra dal boom di Airbnb, il portale che ha trasformato le seconde case dei privati in un nuovo business della «sharing economy». Con gli appartamenti in affitto temporaneo in quel nuovo macrocosmo economico definito da Jeremy Rifkin «una vera e propria rivoluzione industriale». Lo sanno bene i grandi capi dei colossi alberghieri sulle cui scrivanie non può non essere arrivato un recente studio Barclays secondo cui, da qui alla fine del 2016, l’offerta di Airbnb sarà destinata a triplicare fino a raggiungere 129 milioni di stanze per notte all’anno. Con l’accordo annunciato ieri Marriott e Starwood arriveranno a 1,1 milioni di camere. Una cifra enorme ma che confrontata con i numeri previsti dagli analisti Barclays, pare sgonfiarsi come un palloncino bucato.
Non solo: quest’estate il portale californiano fondato nel 2007 che fa da intermediario tra offerta e domanda di alloggi privati è arrivato a valere, secondo gli investitori, ben 24 miliardi di dollari, più di Marriott. Airbnb potrebbe scontare il crescente aumento delle pressioni normative e fiscali che cominciano ad arrivare a livello internazionale, ma la concorrenza resta. Anche per la più grande catena di hotel al mondo.