Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  novembre 17 Martedì calendario

Alfano spiega alla Camera che sull’Italia esiste anche un pericolo droni

ROMA. «Gli italiani sappiano che noi siamo sempre pronti all’accoglienza e al dialogo, ma siamo capaci del pugno duro contro coloro che non rispettano le regole nel nostro Paese». L’input, la linea del governo sul terrorismo, arriva direttamente da Antalya, dove il presidente del Consiglio Matteo Renzi è impegnato nella riunione del G20.
Parole che rimbalzano subito in Italia, dove ieri sera il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni e quello degli Interni Angelino Alfano hanno riferito alla Camera sui fatti di Parigi. E di fronte ad un’aula quasi piena, Alfano ha dato sostanza alle parole del premier. Il ministro dell’Interno non ha nascosto la preoccupazione per l’avvio del Giubileo. Si cerca di pensare a tutto. Anche ad un attacco dall’aria con i droni. Per questo le autorità stanno elaborando tutte le difese a partire dalla chiusura dello spazio aereo. Inoltre Piazza San Pietro sarà sigillata e i pellegrini vi arriveranno lungo strade sorvegliate ed entreranno solo dopo accurati controlli. L’allarme, inoltre, coinvolgerà anche altre città che saranno meta dei pellegrini. Dunque invio di forze supplementari e controlli particolari anche a San Giovanni Rotondo, Padova, Loreto e Assisi.
Alfano ha spiegato che al momento però non ci sono minacce precise per il nostro paese. Il rischio zero, ha detto, non esiste, ma si può ridurre il coefficiente con il lavoro di prevenzione. Dunque più uomini e più mezzi alle Forze dell’ordine che hanno ricevuto l’unico applauso comune e convinto dell’aula. Alfano, ha spiegato che in Italia il livello di allarme è stato portato a 2, un passo prima di un attacco terroristico. Il ministro dell’Interno ha spiegato bene che «l’allerta 2» prevede ancora più attenzione nei controlli di stazioni ferroviarie, scali portuali e aeroportuali. Dunque dovremo abituarci a vedere uomini delle forze dell’ordine che controlleranno uomini e bagagli con i metal detector portatili. Inoltre l’attivazione dell’allarme di tipo 2 permetterà di mettere in campo rapidamente anche i «reparti speciali delle forze di polizia in particolare Nocs e Gis e le forze speciali militari». E sono pronte ad agire anche altre task force speciali che erano state create all’inizio dell’anno subito dopo l’assalto al giornale Chalie Hebdo.
Al momento a Roma arriveranno altri 700 militari che si aggiungeranno alle altre migliaia che sono già a disposizione. Il ministro ha anche annunciato che fra sei mesi saranno assunti e dunque disponibili altri 2500 fra poliziotti, carabinieri e finanzieri. Servono fondi però. Servono soldi per aumentare il livello di sicurezza del paese.
Alfano nel suo discorso ha detto che nella legge di Stabilità in discussione al Senato arriveranno più soldi per la sicurezza. E il sottosegretario Paolo Baretta si è sbilanciato a fare anche una cifra: 120 milioni in più per il 2016. Ma subito dopo ha smentito e fatto marcia indietro. Baretta ha spiegato che la questione dei soldi in più alla sicurezza è aperta, ma che se ne discuterà quando la legge di Stabilità passerà in seconda lettura alla Camera.