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 2015  novembre 14 Sabato calendario

Le terme italiane conquistano il mondo. Rendendo il lusso accessibile a tutti, i fratelli Quadrio Cursio, partiti da Bormio nel 1999, stanno sbarcando negli Stati Uniti

I fratelli Andrea e Saverio Quadrio Curzio sono due ingegnosi imprenditori che nel settore termale stanno facendo la differenza. Con il brand QC Terme hanno infatti inaugurato bellissime strutture in location storiche e ad alta vocazione turistica. Dopo Bormio, nel 2005 è stata la volta delle terme di Pré-Saint-Didier vicino Courmayeur. Dal novembre 2007 ha aperto i battenti TermeMilano, magnifica destinazione nata dal restauro del Ragno d’Oro dell’ATM costituito da due edifici adiacenti, di cui uno in stile Liberty, oltre a un’ampia area all’aperto cinta da mura spagnole. Con lo stesso concetto sono arrivate a fine 2011 le TermeTorino allestite nell’ottocentesco Palazzo Abegg, 2.500 metri quadri di giardino, vasche idromassaggio interne ed esterne, cascate, lettini doccia, biosaune, bagni a vapore, solarium. Poi è stata la volta di TermeRoma all’interno del parco naturale e degli edifici costruiti negli anni Venti del secolo scorso, all’epoca della bonifica della piana portuense realizzata dal Principe Don Giovanni Torlonia vicino al lago di Traiano costruito nel 100 d.C. dall’omonimo imperatore romano. Nel 2014 è stata la volta di TermeSanpellegrino nate dalla riqualificazione del celebre stabilimento. Ma molto altro ancora bolle in pentola. Ce lo raccontano i Quadrio Curzio svelando gli ambiziosi progetti di un gruppo che dà lavoro a oltre 600 persone e nel 2015 fatturerà circa 60 milioni di euro.
Da dove siete partiti?
«Il primo stabilimento è nato nel 1999 con I Bagni di Bormio acquisiti anni prima da nostro padre. All’interno delle strutture d’epoca, abbiamo creato due centri wellness con oltre sessanta servizi termali per detox, rigenerazione, tonificazione e relax. E poi un grand hotel a 5 stelle e l’hotel Bagni Vecchi a 3 stelle. Un concept termale e alberghiero messo a punto con il nostro team di eccellenti professionisti».
Quante persone riuscite a far felici?
«Nei nostri centri passano circa 800 mila persone l’anno. Facciamo 150 mila massaggi (in media di 30 minuti per 38 euro di spesa con la possibilità di scegliersi il prodotto e la musica con cui ricevere il trattamento) e facciamo perdere mezzo milione di litri di sudore! Un bel primato».
Prossime aperture?
«Le Terme di New York su Governors Island e precisamente nell’Historic District. L’idea è quella di portare sull’isola il mood e il profumo delle nostre Spa, con saune e bagni a vapore ma anche vasche e giochi d’acqua all’interno degli edifici e in giardino».
Cosa ci sarà di strepitoso nelle Terme di New York?
«Una vista spettacolare sulla Freedom Tower e sui grattacieli del Financial District di Manhattan, il sito turistico più visitato al mondo. Apertura prevista nel 2017. Ma in cantiere ci sono anche le Terme di Chamonix in Francia e quelle in Val di Fassa a Pozza».
Perché si chiamano terme se non c’è acqua termale?
«Rievocano lo spirito delle terme romane dove si andava per socializzare stando in acqua riscaldata o alternando l’acqua calda a quella fredda prima ancora che il parroco Sebastian Kneipp inventasse, nell’800, il suo celebre metodo».
 Qual è il modello che vi ha ispirato?
«Quello tedesco per l’efficienza. Quello italiano per il gusto estetico: straordinario ed esportabile in tutto il mondo».
La sfida tecnologica più ardita?
«Il trattamento delle acque che va oltre gli standard d’igiene previsti dalla normativa sulle piscine: trattiamo e cambiamo l’acqua ogni quindici minuti. Due giorni la settimana la rinnoviamo totalmente. Con la stessa attenzione depuriamo e cambiamo l’aria».
 Cosa vuol dire democratizzare il benessere?
«Permettere a chi ha solo 40 euro in tasca di trascorrere una giornata in un posto bello. Ci riusciamo applicando alla nostra impresa le logiche dell’industria, le economie di scala».
Cosa gratifica di più il vostro ospite?
«Essere un Signor Ospite con la O maiuscola, si tratti dell’a.d. di una importante azienda o dell’operaio tutti per noi sono di prima classe e si meritano un servizio di lusso a un prezzo accessibilissimo».
Come s’intercettano i nuovi desideri?
«Alla direzione artistica che presiede la ricerca&sviluppo dei nostri centri abbiamo chiamato diverse personalità, dallo psicologo che si occupa di musica e colori, allo scenografo, dagli interior designer agli architetti, agli ingegneri».
Quali sono i desideri di oggi?
«Dai 20 ai 70 anni, gratificarsi e vivere meglio. Trascorrendo del tempo in una sorta di parco giochi per adulti dove godere del proprio tempo libero. Di conseguenza prioritari per avere successo sono: una location pazzesca raggiungibile anche con mezzi pubblici, belle luci, personale cortese e soprattutto la capacità di favorire il relax».
Che parte da dove?
«Dal non doversi portare da casa accappatoio, teli e ciabattine».