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 2015  novembre 16 Lunedì calendario

Altri ragionamenti sul caso Donnarumma, il portiere che a 16 anni è già in prima squadra

Un vecchio che salta ancora come un ragazzino. Un ragazzino che si muove come se fosse sempre stato tra quei pali. Questo è quello che si vede fuori. Ma di cosa parliamo quando parliamo di portieri? Forse questa è la settimana giusta per darsi qualche risposta. Perché Gigi Buffon giovedì celebra i suoi primi vent’anni di serie A, dal debutto in Parma-Milan. Gigio Donnarumma sabato sera gioca allo Stadium contro la Juventus la sua quinta partita tra i grandi, a 16 anni 8 mesi e 26 giorni: un’età nella quale, con rispetto parlando, il suo illustre dirimpettaio si schiacciava ancora i brufoli nelle giovanili.
Ma di fronte al monumento Buffon bisogna mettersi sull’attenti: giocare bene contro la Juve e contro il suo capitano vale doppio per Donnarumma e anche per il Milan. Che – sarà meglio ripeterlo – ha esordito tra i grandi quasi 14 mesi prima di Super Gigi. «È una cosa che non si è mai vista nel calcio – dice Luca Marchegiani, ex numero uno di Torino, Lazio e nazionale, oggi opinionista di Sky Sport —. Ma adesso gli errori che non dobbiamo fare sono due: massacrare il portiere del Milan al primo errore e pomparlo troppo se continua a stupire come ha fatto finora. La normalità di giudizio è impossibile, me ne rendo conto. Perché la tranquillità di Donnarumma è impressionante. Con lui non bisogna essere troppo buoni, ma allo stesso tempo non dimentichiamoci che non ha nemmeno l’età per il campionato Primavera...».
L’errore più macroscopico, agevolato anche dal fatto di avere lo stesso nome, sarebbe quello di battezzare Donnarumma come il «nuovo Buffon». Perché diventerebbe uno dei tanti di questi anni, da Bardi a Scuffet, da Fiorillo a Leali, da Marchetti a Perin. Magari non porta neanche bene: «In Italia quando si giudicano i portieri si fanno tanti errori di valutazione e si ricorre a troppi luoghi comuni – dice Marchegiani —. E questo vale per i media, per gli addetti ai lavori, ma anche per gli stessi allenatori in panchina: chi non ha fatto il portiere ha difficoltà oggettive a capire fino in fondo certe situazioni. E questo non aiuta i ragazzi. Penso anche al giochino che dura da anni di dire, a ogni mezzo errore, che Buffon non è più lui. Io non ci sto. L’ho vissuto anch’io sulla mia pelle e so cosa vuol dire».
Chissà se Donnarumma, che nel frattempo è stato chiamato in Under 21, tradirà qualche emozione al cospetto di Buffon. Chissà se il «vecchio» sarà punto ancora una volta nell’orgoglio e tirerà fuori l’ennesimo coniglio dal cappello: «Non credo che sfidare i ragazzi tanto più giovani di lui sia l’elisir di lunga vita di Buffon – sorride Marchegiani —. Il suo segreto è sempre stato quello di porsi degli obiettivi, da raggiungere con la grande professionalità che lo ha tenuto per vent’anni a questi livelli. Il prossimo credo che sarà l’Europeo. Quanto a Donnarumma, se uno scendesse dalla luna potrebbe pensare di avere di fronte un portiere di 25 anni, ma non certo un sedicenne: per come è strutturato fisicamente e per come gioca sembra un atleta fatto e finito».
E i numeri, al di là dei 2 gol subiti in 4 partite che è un dato molto migliore a quello di Buffon nella Juventus attuale (ben 10 gol presi in 11 presenze), danno alla testa. Perché nessuno dei grandi portieri in circolazione, da Neuer a Casillas, da Cech a Courtois, all’età di Donnarumma aveva già messo piede in prima squadra. E in serie A solo la meteora Pacchiarotti del Pescara (1980), a 16 anni 6 mesi e 9 giorni ha esordito più giovane. Peccato però che quella sia rimasta anche l’unica sua apparizione in serie A.
Qui l’effetto potrebbe essere quello di una stella cometa, qualcosa che appunto capita – se capita – ogni vent’anni. E che si merita un cielo senza nuvole e senza franchi tiratori (che già sono andati a scovare «peccati» di Gigio tredicenne su Facebook...): Francia a parte (26), l’Italia, con 14 giocatori schierati in serie A al debutto tra i professionisti – come Donnarumma – si piazza davanti a Germania (11), Inghilterra (8) e Spagna 5.
Ci sono anche altri 9 portieri Under 20 che si sporcano i guantoni in giro per il Continente, anche in Champions League come il serbo Rajkovic del Maccabi Tel Aviv —. Quello che gioca di più, Pau dell’Espanyol Barcellona, ha rubato il posto a Francesco Bardi, ex portiere della nostra Under 21, alla veneranda età di (quasi) 21 anni. Ma qui, con Donnarumma stiamo evidentemente parlando di qualcosa d’altro. Come per anni abbiamo fatto con Buffon. Portieri più forti di tutti e di tutto. Anche delle incomprensioni altrui.