Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  novembre 16 Lunedì calendario

La Francia bombarda l’Isis a Raqqa • Uno dei terroristi di Parigi è ancora in libertà • Il patto tra Obama e Putin per spazzare via l’Isis • Valeria, la ventottenne italiana uccisa nel teatro Bataclan • È morta Moira Orfei • Le case di Milano troppo piccole per essere assegnante a chi le vuole • I numeri di Erasmus


Parigi 1 È stato il capo dello Stato islamico, Al Baghdadi, a ordinare il massacro di Parigi. L’Eliseo ha reagito con bombardamenti massicci contro Raqqa, la capitale dello Stato Islamico in Siria. Dieci cacciabombardieri, guidati dall’intelligence Usa e in coordinamento con gli americani, hanno sganciato 20 bombe distruggendo un posto di comando e un campo di addestramento (Montefiori, Cds).

Parigi 2 I terroristi ritrovati cadaveri a Parigi erano sette ma il comunicato di rivendicazione dell’Isis parlava di «otto fratelli»: dopo due giorni di ricerche la polizia sembra avere risolto il mistero. L’ottavo uomo potrebbe essere Salah Abdeslam, nato 26 anni fa a Bruxelles. È ancora in libertà, dopo il massacro gli agenti francesi hanno fermato la macchina sulla quale stava scappando in direzione del Belgio ma lo hanno lasciato ripartire, non si sono accorti che era il terrorista superstite. Ora si teme che Salah Abdeslam possa colpire di nuovo. In una delle note di ricerca inviate dalle autorità italiane alle pattuglie della nostra polizia, il terrorista viene definito «presumibilmente in fuga verso il territorio italiano». La polizia francese ha diffuso foto e dati di Salah Abdeslam: alto un metro e 75, occhi marroni, nato il 15 settembre 1989 a Bruxelles. «Individuo pericoloso, chiamate il 197, non intervenite voi stessi», si legge nel volantino (ibidem).

Parigi 3 Giovedì 12 novembre il governo iracheno ha avvisato i membri della coalizione contro l’Isis di attacchi imminenti sul loro territorio con «bombe, omicidi e presa di ostaggi». Quattro agenti iracheni sostengono che la Francia venne avvertita in modo specifico (ibidem).

Parigi 4 L’orrore di Parigi monopolizza il vertice G20. E fa maturare una svolta impensabile poche settimane fa. E’ l’avvicinamento tra Barack Obama e Vladimir Putin per combattere lo Stato Islamico, che ora preferiscono chiamare Daesh. Contro il nemico comune si delinea un’alleanza tra i due leader reduci da un lunghissimo gelo. Ai margini del summit, tra Obama e Putin c’è stato un colloquio informale di 35 minuti: seduti uno di fronte all’altro, chinati per essere più vicini, a sussurrarsi cose che solo gli interpreti possano udire e tradurre. Uno stretto collaboratore di Obama riassume così il contenuto: «E’ stata una discussione costruttiva, centrata sugli sforzi per risolvere la guerra in Siria, un imperativo reso tanto più urgente dall’orribile attacco terroristico di Parigi. Obama ha riconosciuto l’importanza degli sforzi militari che la Russia sta conducendo contro lo Stato Islamico in Siria. Ed ha espresso il suo profondo cordoglio per le vittime russe dopo la caduta dell’aereo sul Sinai» (Rampini, Rep). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Parigi 5 Valeria Solesin, 28 anni, veneziana, ricercatrice della Sorbona, è passata ufficialmente dalla lista dei dispersi a quella dei morti. Laureata in Sociologia a Trento, dottoranda in demografia, volontaria di Emergency, studiosa della condizione femminile nel mondo del lavoro, quattro anni si era trasferita a Parigi a vivere col fidanzato Andrea. Venerdì sera avevano scelto il Bataclan per festeggiare la laurea di Chiara, sorella di Andrea. Dai primi accertamenti sembrerebbe che la ragazza sia stata colpita da una scarica di mitra alle spalle, al termine dell’assalto, probabilmente mentre scappava (g. fosch. e s. d. r., Rep).

Orfei 1 È morta a 83 anni Moira Orfei. È stata cavallerizza, trapezista, acrobata. Figlia d’arte del clown Bigolon, a sei anni già faceva i numeri con le colombe. «Il circo è sempre stato la mia vita, per avere successo bisogna essere forti e combattenti». Era nata in una roulotte parcheggiata a Codroipo, Udine, e nel suo caravan rosa è morta ieri mattina a Brescia, dove faceva tappa il carrozzone degli Orfei. A quasi 84 anni («Ma no, sono del ‘37, quelli di internet sono dei cretini») aveva già appeso piume e frustini, ma a fine spettacolo faceva il giro d’onore «altrimenti il pubblico protesta». Ieri sera gli spettatori hanno applaudito per dieci minuti. «Ho avuto tutto dalla vita, spero solo di morire il più tardi possibile, non ho paura, quando sarà, sarà» (Cavalli, Cds).

Orfei 2 Bellissima, occhi bistrati da Nefertiti, sopracciglia disegnate, bocca a cuore, neo ripassato a matita e maxi-toupet «di capelli naturali e nerissimi» (noto come «la cofana»), era fatale che una così fosse notata a Cinecittà, dove con peplo e calzari irretiva Ursus e Sansone nei polpettoni mitologici anni Sessanta (compreso un extratemporale Zorro contro Maciste) , e così via con Profumo di donna, Casanova ‘70, Vacanze di Natale ‘90 in cui frustava il marito fedifrago Christian De Sica, fino all’ultimo cameo in Natale in India del 2003. «Ho girato quasi cinquanta film, uno più brutto e divertente dell’altro». Pietro Germi, che la diresse in Signori e Signore, vide in lei la stoffa della diva: « “Se studi diventerai come Sofia Loren” , disse, però il cinema era così noioso». Il primo fu con Dino De Laurentiis, Sotto dieci bandiere: «Portavo i capelli sciolti e ricci, fu lui a suggerirmi lo chignon e di restare così, chi cambia spesso non ha personalità» (ibidem).

Orfei 3 Un solo amore, il marito Walter Nones, statuario domatore di tigri da cui ha avuto due figli e di cui è sempre stata gelosissima: «Me ne ha fatte di corna, non l’ho mai beccato, altrimenti una coltellata gliela davo» (ibidem).

Case 1 Una norma contenuta in un regolamento della Regione Lombardia scritto quasi 12 anni fa che la superficie minima calpestabile per un alloggio dev’essere di 28,80 metri quadrati. Conseguenze: un alloggio popolare più piccolo di 28,80 metri quadrati calpestabili non può essere assegnato. E nel solo Comune di Milano di queste case «sottosoglia» ce ne sono trecentonovantatré (Rizzo, Cds).

Case 2 a Tokyo la dimensione media dei monolocali non supera i 16 metri quadrati (ibidem).

Erasmus Il programma Erasmus, nato nel 1987 e che fino ad oggi ha visto in Europa partire tre milioni e mezzo di studenti, piace sempre di più anche agli universitari italiani. Sono 24.214, secondo i dati appena comunicati, quelli che quest’anno faranno le valigie per studiare in un ateneo straniero, oltre a 2970 docenti coinvolti in progetti di mobilità. Spagna, Germania, Francia e Regno Unito sono le mete preferite da chi vuole studiare oltre confine, mentre sono oltre 20mila gli iscritti a facoltà europee che scelgono di seguire parte dei corsi in Italia (Di Paolo, Sta).

(a cura di Roberta Mercuri)