la Repubblica, 14 novembre 2015
Passi scelti dalla cronaca dallo stadio di Francesca Caferri
I giocatori hanno continuato a giocare e la gente non ha capito quello che stava accadendo e la partita è continuata, fino alla fine: 2 a 0 il risultato finale. “Una vergogna”, si leggeva ieri sera su Twitter: il fatto che il gioco non sia stato interrotto già nei minuti immediatamente successivi al primo allarme ha scatenato una pioggia di polemiche.
La brasserie, affollata di tifosi in cerca di una pausa: sarebbe questo il luogo dove ci sarebbero state più vittime.
Quello che è certo è che le inferriate attorno all’impianto sono state bloccate: mentre la gente era in preda al panico, gli altoparlanti hanno parlato, invocando calma e informando che le uscite erano bloccate. Migliaia di persone in preda al terrore sono rimaste bloccate dentro allo stadio per più di un’ora. La polizia, in una corsa drammatica a individuare possibili nuovi terroristi, non ha poteva gestire il deflusso. «C’è una situazione di isteria di massa allo stadio. La polizia è sul campo. Ci sono elicotteri» twittava @shinobi, uno spettatore.
Nel frattempo la partita era conclusa: «Siamo sconvolti: lo sport stasera non conta nulla», ha detto per tutti l’allenatore tedesco Joachim Loew. Le immagini diffuse su Twitter ieri sera apparivano surreali: sul prato verde dello Stade de France, uno degli orgogli della Francia sportiva, migliaia di persone si aggiravano smarrite, tutte le luci accese, come se fosse giorno e non notte fonda. Gli spalti erano semivuoti, tutti gli spettatori erano diretti dagli uomini della sicurezza verso il prato. Una folla stretta, con estranei che si abbracciavano in lacrime, quasi tutti con un cellulare in mano: dalle foto di questo luogo isolato da tutto e tutti pareva che la gente avesse bisogno di stare attaccata l’una all’altra.
Quando gli altoparlanti hanno parlato di nuovo, hanno chiesto alle persone di iniziare il deflusso: molti non si sono mossi, terrorizzati. Una scena drammatica, anche questa vissuta in diretta sui social media. Lacrime, sguardi terrorizzati, ma anche il timore che nel vicino si nascondesse un altro attentatore, pronto a farsi saltare in aria approfittando del panico. Poi qualcuno ha iniziato a cantare la Marsigliese e la folla si è mossa: compatta, decisa, devastata.
«La Francia si aggiudica l’amichevole di lusso contro la Germania, battendo i campioni del Mondo per 2-0». “I Bleu si impongono in un clima di estrema tensione», titolava Le Figaro sotto le notizie sulle stragi. Come se a qualcuno potesse importare.