Corriere della Sera, 14 novembre 2015
Il centro-destra sostiene che è una guerra
«#AvecParis», con Parigi, scrive il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni su Twitter, mentre arrivano le prime notizie sulla strage. Poi aggiunge: «Vicini alla Francia, al dramma delle famiglie delle vittime, uniti contro il terrore». «Siamo al fianco» delle istituzioni francesi, è il messaggio della presidente della Camera Laura Boldrini, «gli assassini non riusciranno a intaccare i principi alla base delle nostre Costituzioni democratiche». È un «dramma di tutta l’Europa», per Pietro Grasso, presidente del Senato. Man mano che sale il bilancio delle vittime, aumentano gli interventi della politica italiana. Frasi di solidarietà alle vittime e condanna del terrorismo, declinate con toni diversi. I più aspri da Lega e Fratelli d’Italia. «Siamo in guerra e dobbiamo combattere», scrive su Twitter Giorgia Meloni, che si trova a Parigi per il fine settimana: «Appena mi sarà possibile uscire dall’albergo porterò la nostra solidarietà a questa città ferita». Matteo Salvini invoca «controlli a tappeto, blocchi ed espulsioni»: «Hollande chiude le frontiere. E Renzi? Dorme». Debora Serracchiani, vicesegretario pd, esprime solidarietà: «Francia ed Europa non devono diventare il campo di battaglia di fanatici bestiali». Non affida ai social il suo pensiero l’ex premier Enrico Letta. È a Parigi e segue le notizie da casa, nel XVII arrondissement, zona dell’Arco di Trionfo, lontano dai luoghi della strage: «È un drammatico salto di qualità dell’attacco terroristico, che colpisce la vita quotidiana, i ristoranti, lo stadio – commenta —. Una sensazione di vulnerabilità senza precedenti. La città appare come in una specie di coprifuoco».