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 2015  novembre 14 Sabato calendario

L’Italia entra in stato d’allerta

ROMA L’ordine del capo della polizia Alessandro Pansa è stato diramato pochi minuti dopo la notizia del primo attacco: schieramento in strada di tutti gli uomini e i mezzi disponibili per potenziare la sorveglianza nelle città, in particolare a Roma e Milano. Perché, come sottolinea il ministro dell’Interno Angelino Alfano «la situazione non è mai stata così grave, abbiamo innalzato il dispositivo di sicurezza al secondo livello, quello appena inferiore all’attacco in corso».
La strage di Parigi sorprende gli apparati dell’intelligence francesi e dei servizi segreti collegati. È vero che nelle ultime settimane erano state trasmesse dagli 007 numerose segnalazioni sulla possibilità di nuovi attentati lì dove a gennaio i terroristi avevano colpito con gli assalti alla redazione del settimanale satirico «Charlie Hebdo» e al supermercato Kosher, ma si trattava di allerta generici. Nulla che potesse far prevedere quanto accaduto ieri sera, la potenza di azioni simultanee per causare decine e decine di morti. E tanto basta per far salire la paura nel nostro Paese, per aumentare i timori, già altissimi in vista del Giubileo che si apre l’8 dicembre: Roma, nei messaggi su Twitter attribuibili all’Isis, viene indicata insieme a Londra e Washington come sede di un «prossimo attacco».
Il comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza è stato convocato da Alfano per questa mattina alle 9.30 e sarà presieduto dal premier Matteo Renzi. Quanto basta per comprendere quanto grave sia la situazione. Ulteriori misure saranno prese, soprattutto dopo la decisione della Francia di chiudere le frontiere. Un provvedimento che non ha precedenti nella storia recente. A questo punto non è escluso che anche l’Italia decida di bloccare i confini. «Siamo in costante contatto con le autorità francesi – sottolinea Alfano – e ci muoveremo seguendo un’unica linea di intervento con provvedimenti che possano garantire al massimo i cittadini». Lo dice esplicitamente proprio Renzi: «L’Italia piange le vittime di Parigi e si unisce al dolore dei fratelli francesi. L’Europa colpita al cuore saprà reagire alla barbarie».
Parla di Europa il capo del governo e questo fa prevedere che anche l’Unione possa convocare un vertice d’urgenza proprio per modulare gli interventi in maniera univoca anche con gli altri Stati a rischio. Una riunione dei ministri dell’Interno per dare il via libera a quelle norme, finora rinviate, per il controllo del territorio, delle linee aeree, di quelle ferroviarie. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella segue insieme al governo la situazione: «In Francia è stata ferita la democrazia – ha detto. È un orrore, l’Italia è contro la piaga del terrorismo»
La scelta del prefetto Pansa di impiegare la maggior parte degli uomini in strada per sorvegliare tutti i possibili obiettivi, compresa la Città del Vaticano, fa prevedere che anche il numero dei militari già impegnati per la vigilanza possa essere aumentato per consentire agli investigatori di concentrarsi nell’attività di prevenzione. E dunque controlli nei luoghi di aggregazione dei fondamentalisti, perquisizioni mirate, potenziamento delle verifiche sul traffico telefonico e via internet. Un piano di massima allerta che nelle prossime ore sarà ulteriormente messo a punto non escludendo anche la possibilità di far scattare espulsioni di persone ritenute a rischio.