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 2015  novembre 14 Sabato calendario

Notte di assalti al grido di «Allah è grande» a Parigi: almeno 150 morti • Ucciso Jihadi John, il «boia dell’Isis» • L’operaio dell’imprenditore scomparso nel Bergamasco è morto avvelenato • Trovati in Germania i cadaveri di otto neonati: è caccia alla madre in fuga

  Parigi 1 Le grida di «Allah Akhbar», Allah è grande, sono risuonate ieri sera a Parigi nel corso di una serie di attentati con granate e colpi di kalashnikov che hanno fatto in totale 112 morti e decine di feriti gravissimi (il bilancio è provvisorio). Oltre 70 cadaveri sono stati estratti dalla sala di concerti Bataclan, dove due terroristi hanno sparato sul pubblico, e preso ostaggi che poi sono stati uccisi. Almeno cinque poliziotti sono morti negli scontri con i terroristi nelle varie zone della capitale francesi. Dopo le stragi di gennaio a Charlie Hebdo e al supermercato kosher, la jihad è tornata nel cuore della Francia, con un massacro senza precedenti. Le autorità hanno fatto scattare il «piano rosso Alpha», preparato per fare fronte a questo tipo di attacco coordinato. Hollande ha decretato lo stato di urgenza in tutta la Francia, per la prima volta dalla guerra di Algeria, e la chiusura delle frontiere. Lo Stato islamico ha rivendicato l’attacco, promettendo altre azioni a Londra, Roma e Washington, in risposta all’intervento aereo della coalizione in Iraq e Siria (Montefiori, Cds).

Parigi 2 I terroristi sono entrati in azione più o meno allo stesso momento in sette zone: in rue Bichat, nel quartiere della République, davanti al ristorante asiatico «Petit Cambodge»; al café Carillon dall’altra parte della strada; all’angolo tra rue de Charonne e rue Faidherbe nell’XI arrondissement contro il bar La Belle équipe; allo Stade de France, dove era in corso la partita amichevole Francia-Germania; all’interno della sala di concerti Bataclan; al McDonald’s di Belleville; nel quartiere di Les Halles (ibidem).

Parigi 3 Al Bataclan, la sala concerti in stile orientaleggiante, suonavano gli Eagles of death metal. Il locale era gremito. Tre giovani terroristi a capo scoperto, armati di kalashnikov, d’un tratto sono entrati in sala urlando «Allah è grande» e hanno preso il controllo del pubblico. I primi colpi li hanno sparati in aria, la musica si è interrotta. I tre hanno poi sparato alla cieca sulla folla. Prima del blitz delle teste di cuoio francesi, hanno messo in fila un centinaio di ostaggi e li hanno uccisi uno ad uno. Qualcuno è riuscito a scappare. «Tutti si sono buttati a terra, quelli continuavano a sparare, era un inferno», ha raccontato in lacrime un testimone dopo essere stato liberato (Messina, Sta).

Parigi 4 Allo Stade de France, a Parigi, migliaia di persone stavano assistendo all’amichevole Francia-Germania quando tre violente esplosioni (almeno una delle quali provocata da un kamikaze) hanno fatto tremare la struttura. Il primo bilancio parla di almeno quaranta morti e decine di feriti, ma si teme che le vittime possano essere molte di più. Tra gli spettatori c’era anche François Hollande, forse il bersaglio degli attentati. Il Presidente francese è stato subito evacuato dallo stadio. Il match è stato sospeso per qualche minuto dopo la prima esplosione, avvertita distintamente sugli spalti. Solo al termine della partita, vinta 2-0 dalla Francia, molti spettatori hanno cominciato a capire cosa realmente era accaduto, mentre sui maxischermi si parlava di un non meglio precisato «incidente». Le inferriate attorno all’impianto sono state bloccate e agli spettatori è stato impedito di uscire: a quel punto si è scatenato il panico. Centinaia di spettatori si sono riversati terrorizzati sul prato insieme ad alcuni giocatori. Dalle immagini diffuse dalle televisioni si vedeva chiaramente un mare di persone che sui cellulari cercava notizie su ciò che avveniva fuori. Negli stessi minuti il centro di Parigi era sconvolto da tre sparatorie che hanno lasciato sul terreno decine di vittime (Caporale, Sta). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Boia Ieri a Raqqa, nel Nordest della Siria, Jihadi John, il boia di tanti ostaggi, era in un edificio vicino alla Corte islamica e a pochi metri dalla rotonda dove l’Isis conduce le esecuzioni. Alle 23.15 ha messo la testa fuori per salire su un veicolo insieme a un complice. L’esplosione di 2 missili Hellfire, sparati da un drone statunitense, lo ha investito. Una cortina di fumo ha reso difficile capire gli esiti del raid. Per alcuni testimoni è stato dilaniato dagli ordigni, altri invece lo hanno dato per ferito e portato in ospedale. Il Pentagono ha chiesto tempo per le verifiche, anche se ha «la ragionevole certezza» di aver chiuso il conto con l’assassino protagonista dei video dello Stato Islamico. Mohammed Emwazi, 27 anni — questo il suo nome — è stato al centro di una lunga caccia che lo ha trasformato in «un morto che cammina». Dopo la diffusione dei filmati con i sacrifici umani degli ostaggi, gli occidentali hanno unito i loro apparati per scovarlo: MI5 britannico, Nsa, Cia e Us Special Operation Command (JSOC) avevano l’obiettivo di trovarlo e eliminarlo (Olimpio, Cds).

Cianuro Giuseppe Ghirardini, l’operaio della Fonderia di Marcheno scomparso il 14 ottobre, sei giorni dopo il suo datore di lavoro, e trovato senza vita in montagna, è morto avvelenato. Ghirardini sapeva cosa è successo in fonderia, era al lavoro la sera in cui Bozzoli — è la convinzione degli inquirenti, anche se i resti del corpo non sono ancora stati trovati — è stato ucciso e gettato nel forno dell’azienda. Ma l’operaio non potrà più raccontare cosa ha visto: il cianuro gli ha chiuso la bocca per sempre. Ora i carabinieri devono capire se Ghirardini si è suicidato, oppure se qualcuno lo ha costretto a ingerire il cianuro aiutandosi con il Gatorade trovato vicino al cadavere. Le tracce di veleno sono state trovate dal Ris di Parma analizzando lo strano involucro che c’era nello stomaco dell’operaio: una capsula lunga quattro centimetri con un diametro di due centimetri. Un oggetto rigido, che non si trova in commercio. Bisogna capire chi può averla realizzata e chi può aver procurato il veleno. Per l’avvocato Marino Colosio, legale dell’ex moglie dell’operaio, Ghirardini non aveva «la capacità di realizzare un involucro di questo tipo» (Petenzi, Cds).

Neonati A Wallenfells, ameno paesino della Franconia di duemila e ottocento anime, sono stati trovati in un baule, in una casetta grigia, i cadaveri «in cattivo stato» di otto neonati. Alcuni potrebbero essere morti da molto tempo. Ricercata la potenziale madre, scomparsa nel nulla, sospettata di aver compiuto una strage: si tratta di una commessa di 45 anni che viveva in quella casa con i cinque figli, il marito e la suocera (Matrobuoni, Sta).

(a cura di Roberta Mercuri)