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 2015  novembre 13 Venerdì calendario

Riscrivere la storia con 3.750 manoscritti dell’anno mille. Così le fondazione Henkel e Ford hanno deciso di salvare i tesori di Timbuctu dall’avanzata islamica

Quello in corso tra Mali e Germania è un esempio di cooperazione che dà speranza. Si tratta del restauro e della digitalizzazione di 377.491 antichi manoscritti provenienti soprattutto dall’Africa subtropicale e mediterranea, conservati fino al 2012 nella biblioteca Mamma-Haidara di Timbuktu e trasferiti nella capitale Bamako all’avanzare degli islamisti. A organizzare il trasporto, in 2.400 casse d’alluminio, e a rischiarci la vita, è stato il direttore di quella biblioteca, Abdel Kader Haidara, che oggi è anche direttore del nuovo Archivio dei manoscritti di Bamako, un centro di ricerca e restauro di antichi documenti realizzato dalla fondazione tedesca Henkel insieme alla Ford Foundation. L’operazione di restauro è delicata. Spiega Haidara: «Il passaggio dal clima secco di Timbuktu a quello umido di Bamako, lontana 700 chilometri, mette a rischio molti manoscritti. Alcuni hanno cominciato ad ammuffire. E i faldoni in cui i documenti erano stati riposti erano di carta colorata ad alto contenuto acido, che ha scolorito gli scritti». Salvare il tesoro di Timbuktu è quindi una corsa contro il tempo.
«Questi reperti hanno un’età media di mille anni» spiega Haidara. «Il più antico è un trattato teologico islamico del 1000 scritto su pelle di capra. Ci sono documenti dal Maghreb, dal Subsahara, dai Paesi arabi, e scritti greci. Tra questi, alcuni messi all’indice dalla Chiesa e distrutti in Europa, ma rimasti intatti a Timbuktu».
Perché tanti tesori a Timbuktu? «Le famiglie nobili del Mali, che avevano in casa questi documenti, vivevano in quella città che, da quanto sta emergendo, già nell’XI secolo era un’importante capitale commerciale. E non solo d’Africa. I documenti parlano di scambi che dall’Asia alla Spagna passavano per Timbuktu».
Gli esperti tedeschi e africani impegnati nel restauro dicono che la storia del continente sarà da riscrivere. «Ora sappiamo che a Timbuktu e nel Mali, intorno al 1000, c’erano ricerca e cultura. Non si contano i trattati di medicina, astronomia, matematica, ottica e biologia che stiamo trovando».
Sorprendenti sono risultati anche i testi di religione e diritto. Ci sono leggi che sanciscono il diritto delle donne a frequentare scuole e accademie. E altri che parlano di diritti umani, di diritto alla salute, di libertà di scelta della religione. Insomma, mille anni fa, la cultura del Mali era decisamente illuminata.