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 2015  novembre 13 Venerdì calendario

Ragazza sfigata s’innamora di un miliardario, che la usa come cavia sessuale. Ma nell’ultimo romanzo di Palahniuck, "Beautiful You", protagonista assoluto è il piacere femminile, ricercato con un’infinità di giocattoli sessuali

Dunque, la prendo larga, oppure anche strettissima: il fascino dei genitali femminili è essere più misteriosi di quelli maschili. Con un uomo al massimo è questione di dimensioni, ogni donna è un labirinto diverso, per cui un cunnilingus serio è molto più difficile dell’analogo atto di sesso orale su un uomo, dove bene o male ci si orienta. È per questo che Dante si smarrì in una selva oscura e non sulla cima dell’Everest. E è per la stessa ragione uno come Chuck Palahniuk sulla questione ha scritto il suo nuovo romanzo, Beautiful You (Mondadori). Lo hanno paragonato a una Cenerentola hard, ma la trama è sostanzialmente identica a Cinquanta sfumature in versione pulp. Una ragazza sfigata, e neppure troppo bella, Penny Harrigan, impiegata in uno studio legale importante, incontra un miliardario, Cornelius Linus Maxwell; lui apparentemente se ne innamora, in realtà la usa come cavia (insieme a decine di altre amanti) per testare sex-toys di sua invenzione, chiamati appunto Beautiful You. Cornelius ha studiato ogni cultura, dal tantra alla fisiologia moderna più avanzata, e ha scoperto quali tasti toccare.
Niente di fallico, per carità, piuttosto palline magnetiche da introdursi nei genitali, farfalline vibranti, sostanze chimiche per portare la donna a un orgasmo mai provato. Una liberazione, «50 milioni di mariti stanno per essere rimpiazzati», ma d’altra parte una schiavitù, e presto una dipendenza letale, capace di condurre alla follia e alla morte. Il romanzo, come tutti quelli di Palahniuk, si legge volentieri, sebbene strada facendo, orgasmo dopo orgasmo, giri un po’ a vuoto. Qua e là, in compenso, si impara l’anatomia vaginale: cervice, ghiandole di Skene, non solo il clitoride ma anche le sue due radici o «crura» e altri territori inesplorati, innervature di collegamento tra ano e vagina in grado di far impazzire le donne (nel vero senso della parola) e eliminare gli uomini dalla scena. Arriva in perfetta tempistica con il gran parlare che si fa dei porno femminile o femministi, un’utopia, insomma l’intero immaginario porno è maschile, ha coperto ogni campo della combinatorietà, dallo schiava alla padrona, dalle gangbang al lesbismo soft. Un tempo si diceva che le donne prediligono la storia e la parola, erano le lettrici di Harmony e di Pizzo Nero, credo in via di estinzione. Un porno femminile è un ossimoro, significa solo un porno noioso.
In definitiva fra tutte le storie assurde, al limite del credibile, di Palahniuk, è quella più fantascientifica e irreale: quando mai una donna preferisce il proprio clitoride a un uomo? Cosa ci fa una donna con un sex toy, seppur eccezionale? Le donne hanno questo di bello (e di brutto): il piacere è relativo, prima e dopo il letto vogliono essere sicure che all’occorrenza tu possa morire per loro. Io ogni volta mi sento dire che voglio «solo» il sesso. E rispondo sempre: e ti pare poco?