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 2015  novembre 13 Venerdì calendario

Arrestati tredici terroristi: sei vivevano tra Merano e Bolzano • Accoltellato un ebreo a Milano • Attacco di Berlusconi a Renzi: la modifica della legge Severino faceva parte del patto del Nazareno • L’ira di Vincenzo Manna per non essere stato nominato direttore generale della Sanità • Le spese folli dell’ex abate di Montecassino • In sei anni in Italia ci sono stati 57 mila matrimoni in meno

  Terroristi 1 Smantellata dai carabinieri del Reparto operativo speciale una cellula di terroristi pronti a colpire che aveva la sua mente a Oslo e la base operativa tra Merano e Bolzano. A guidarli il mullah Krekar, già fondatore di Ansar al Islam, gruppo affiliato ad Al Qaeda, ora rifugiato in Norvegia: gode di asilo politico, ma è in carcere per le minacce rivolte al primo ministro. Diciassette gli ordini di arresto (tredici effettuati), a carico di migranti curdi e di un kosovaro: 7 in Italia, 4 in Gran Bretagna, altri in Norvegia, Finlandia, Germania, Svizzera. L’organizzazione si presentava come un movimento religioso impegnato «in iniziative assistenziali e di proselitismo» in vari Paesi. C’era però anche una pianificazione occulta di operazioni segrete «finalizzate — scrivono i magistrati— ad agire contro esponenti governativi da rapire e ricattare per ottenere informazioni». Per l’indagine sono stati posti sotto controllo anche molti pc. Gli affiliati erano in grado di selezionare, addestrare (sul web era postato anche l’assemblaggio di esplosivi) e inviare persone in terre di Jihad (Sacchettoni, Cds).

Terroristi 2 Tra gli arrestati Abdul Rahman Nauroz, alias «Mala Omar», alias «Halo», alias «Tarany», alias «Sarzaby Nanasraw», alias «Omar Shaeazury». Secondo il Ros era lui il fulcro della cellula che da Merano aveva ramificazioni in Norvegia, Finlandia e Gran Bretagna. Il custode della palazzina dove viveva: «Diceva di essere un profugo curdo in attesa di riconoscimento. Una persona gentile. Vestiva all’occidentale anche con un certo gusto. La barba lunga durante il ramadan. Ma chi poteva immaginare». Abdul Rahman Nauroz nel suo appartamento incontrava i giovani adepti pronti al Jihad. Hasan Saman Jalal, 36 anni di Suleimanja in Iraq era uno di loro. Intercettato dagli uomini dei Ros era il più entusiasta della guerra santa: «È buono morire per Allah... Quando verrò ammazzato i miei figli saranno fieri... Non avrò pace fino a che non avrò ucciso qualche ebreo...» (Poletti, Sta).

Ebreo Nathan Graff, 40 anni, nazionalità ebraica, ieri sera, in abiti ortodossi, era davanti a una pizzeria kosher nella periferia di Milano quando è stato accoltellato al viso, alla gola, alla schiena e a un braccio da un uomo con un passamontagna. Graff è ricoverato all’ospedale Niguarda: uno dei colpi alla schiena è molto profondo mentre quello in faccia rischia di rovinargli il nervo ottico (Ravizza e Santucci, Cds).

Nazareno Ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta, Silvio Berlusconi attacca Renzi svelando che la modifica della legge Severino per concedergli «agibilità politica» faceva parte del patto del Nazareno. Nel giro di poche ore smentiscono sia Renzi che Lorenzo Guerini. E anche l’ufficio stampa di Forza Italia manda una precisazione alle agenzie. Nessuna modifica inclusa nel patto, scrive Deborah Bergamini, ma quell’accordo «comportava la legittimazione reciproca delle forze che lo avevano promosso». Legittimazione «incompatibile con una cattiva interpretazione retroattiva, tutta politica, della legge Severino» (Labate, Cds).

De Luca Il 20 agosto, in un’auto imbottita di cimici, l’avvocato Guglielmo Manna, aspirante direttore generale della Sanità e marito del giudice Anna Scognamiglio che ha firmato due provvedimenti favorevoli al governatore della Campania Vincenzo De Luca (il primo il 17 luglio, l’altro l’11 settembre) adirato per non aver incassato il suo incarico dà libero sfogo alla sua rabbia: «Ora voglio parlare con lui, e voglio sapere lui che cosa ne pensa, però voglio una risposta. Se mi dice “vedremo”, allora vedremo pure noi. E vediamo chi si fa male. Io non faccio il direttore generale e va bene, però tu non farai il presidente della Giunta regionale. Io perdo 5, tu perdi 100» (Del Porto e Sannino, Rep).

Vittorelli Coi soldi dell’8 per mille monsignor Pietro Vittorelli (vedi Fior da fiore di ieri) viveva nel lusso senza mai badare a spese. Ad esempio il 3 agosto 2013 ha saldato un conto di 23.090 euro all’Hotel Fasano di Rio de Janeiro. Il 14 ottobre è all’Hotel Principe di Savoia a Milano e paga 2.086 euro. A novembre va invece a Vicenza, si dedica allo shopping. Spende 1.490 euro presso la pellicceria di Bottega Veneta. L’anno precedente per un soggiorno nel resort termale di San Casciano ai bagni, in Toscana, aveva speso 3.500 euro. A febbraio, per quattro giorni, era stato al Corinthia di Londra pagando un conto da oltre 5.000 euro. L’elenco dei conti dei ristoranti fa impressione: 3 aprile 2014, ristorante Piccolo lago di Verbania, 614 euro; 25 aprile 2014, Sushi Samba di Londra, 690 euro; 23 luglio 2014, ristorante Antico Arco di Roma, 421 euro; 4 febbraio 2013, ristorante San Lorenzo di Roma 800 euro; 27 maggio 2013, ristorante Mirabelle di Roma, 1.279 euro. Il 6 febbraio del 2013 in una salumeria di Roma era riuscito a comprare cibo per 800 euro. Tra le sue passioni anche i capi costosi: il 17 aprile 2012 compra vestiti da Ferragamo a Milano per 415 euro e poco dopo entra da Prada dove acquista capi per 1.390 euro. Il 28 ottobre 2014 entra da Gucci a Roma e spende 1.090 euro (Sarzanini, Cds). [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Matrimoni Secondo l’Istat nel 2014 sono stati celebrati 189.765 matrimoni, 4300 in meno del 2013, 57.000 in meno dal 2008. Tra il 2008 e il 2014 sono più che raddoppiate le unioni di fatto, superando il milione nel 2013-2014, con oltre un bebè su quattro, nel 2014, nato da genitori non sposati (Schianchi, Sta).

(a cura di Roberta Mercuri)