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 2015  novembre 13 Venerdì calendario

Ancora una versione di lady Chatterley: gli amplessi di Connie sull’erba finiscono in televisione

MILANO. Potrebbe essere una puntata di Downton Abbey, stessa epoca, gli anni 20, stessi vestiti, una simile aristocratica magione, i padroni e questa volta scarsa servitù, amori pericolosi tra nobili signore e disprezzati proletari. Ma il titolo suggerisce grande letteratura, parole irriferibili, godimenti sessuali eccessivi anche per lo schermo televisivo, su cui pure se ne sono visti di tutti i colori nelle serie dei Borgia o dei Tudor. Ecco un nuovo period-drama (definizione che comprende storie dalla preistoria a ieri, e guai a chiamarli “film in costume”, si denuncia subito la tarda età). Ecco l’ennesima amabile versione di L’amante di Lady Chatterley: perfetta per chi non fa parte dell’esigua e soprattutto canuta minoranza in via di estinzione di chi ha letto, e molto amato, l’ultimo romanzo del morente D. H. Lawrence. 90 minuti diretti da Jed Mercurio e girati per un nuovo giovane telepubblico che nulla sa di John Thomas e Lady Jane (come gli amanti peccatori cartacei chiamano i loro rispettivi sessi, quando non usano termini meno signorili) e ritrova nel rustico guardacaccia Mellors un suo eroe, l’attore Richard Madden: che fu un riccioluto erede del trono del Nord nella meravigliosa serie Il trono di spade e adesso l’han pettinato con la liscia frangetta di Lorenzo il Magnifico per la grandiosa fiction I Medici che stanno girando a Firenze.
E vicino a Firenze, a Scandicci, Lawrence scrisse il romanzo, avendo accanto la moglie Frieda che, baronessa quanto Lady Constance Frieda Chatterley, in più sposata con tre figli, probabilmente stanca dell’impotenza del caro sposo, com’è impotente Sir Clifford Chatterley, si era presa come amante Angelo Ravagli, meno primitivo di Mellors, essendo un ufficiale dei nostri bersaglieri, con una moglie e tre figli. Trama non del libro ma del film tv, (che sarà presentato oggi al Roma Fiction Fest e il 18 trasmesso su laEffe). Nelle trincee della Prima Guerra Mondiale il soldato Mellors guida l’assalto mentre l’ufficiale Chatterley viene ferito gravemente. Al ritorno a casa, Mellors trova la moglie che gli sta facendo le corna, Clifford, per sempre paralizzato dalla vita in giù su una carrozzella, abbraccia la moglie bella e affettuosa ma poco incline a una castità forzata. Mellors, col torace molliccio, una bella barba rossa e libero da ogni espressione, diventa il guardacaccia del barone e, musone, si rifugia in un malmesso capanno. La lady passeggia sola nella foresta di famiglia con cappellini sormontati da aigrettes, incontra il sottoposto ed è reciproca passione, distesi e avvinghiati sulla nuda terra.
La giovane signora è Holliday Grainger, già vista in una delle due fiction sui Borgia, la meno sporcacciona, nel ruolo di Lucrezia. È una biondina (nel libro è bruna) dal dolce viso rotondo, spesso rigato da lacrime ma mai da un fremito di voluttà durante gli accoppiamenti presumibilmente selvaggi. Come va a finire? Come devono andare a finire i film tv di massima soddisfazione femminile, e pazienza se in modo un po’ diverso dal romanzo.
Delle tante cineversioni di L’amante di Lady Chatterley, da un film con Danielle Darrieux (proibito negli USA per “elogio dell’adulterio”), a quello diretto da Just Jaeckin con Sylvia Kristel, la coppia di Emmanuelle nessuna ovviamente è riuscita a riprodurre non solo i gesti d’amore, quanto le emozioni del corpo, del cuore, della mente di Connie, descritti da Lawrence; così sconvolgenti alla fine degli anni 20 da proibirne la pubblicazione del romanzo in Inghilterra e in altri stati. La prima edizione era stata pubblicata privatamente nel 1928 da uno stampatore fiorentino; l’edizione italiana (da Mondadori) fu una delle prime nel 1946; in Inghilterra il romanzo fu arditamente pubblicato nel trentennale della morte di Lawrence, in edizione economica da Penguin Books e l’idea che costando poco si sarebbe diffuso nelle classi meno privilegiate, scatenò i benpensanti. Così nel 1960 il romanzo fu sottoposto a un celebre processo per oscenità, e dopo sei sedute assolto. Il pubblico accusatore aveva gridato: «È questo un libro che fareste leggere a vostra moglie e ai vostri domestici?» suscitando sghignazzi.
Da tempo era finito il moralismo vittoriano, l’Inghilterra era quella dei Beatles, della minigonna, della Swinging London. In realtà ciò che aveva fatto mettere al bando il romanzo non erano tanto la descrizione di una vera passione, di giochi erotici, o le parole esplicite, quanto l’inaccettabile godimento femminile che non doveva sfiorare le buone mogli, e soprattutto l’idea rivoluzionaria che una donna della buon società si accoppiasse con un proletario. Questo disprezzo classista nel film c’è, c’è la profonda separazione tra padroni e lavoratori e viene arricchita enfatizzando le reazioni di Clifford verso la fine del libro. 85 anni dopo essere stato scritto, L’amante di lady Chatterley, resta uno dei romanzi più erotici e non pornografici, mai scritti.