12 novembre 2015
La telefonata del giudice Anna Scognamiglio al marito dopo la sentenza che sarebbe stata «comprata»: «Finito, è fatta» • L’ex abate di Montecassino che coi soldi dell’8 per mille si pagava viaggi e droga • In Cina il “Giorno dei single” fa ricco il colosso Alibaba • Stare alla larga da Facebook riduce rabbia e senso di solitudine • Otto studenti su dieci leggono il quotidiano in classe
De Luca 1 L’inchiesta sulla sentenza del Tribunale di Napoli che sarebbe stata «comprata» per sospendere gli effetti della legge Severino consentendo a De Luca di governare si basa sulle telefonate e i messaggi captati indagando su alcuni affari della criminalità. È Guglielmo Manna a essere sotto controllo e questo consente di scoprire che qualche giorno prima della decisione si attiva per ottenere un appuntamento con Carmelo Mastursi. Gli assicura un verdetto favorevole se in cambio avrà un vantaggio. Il 17 luglio scorso, dopo aver scritto la sentenza e mentre è ancora in camera di consiglio, il giudice Anna Scognamiglio chiama il marito Guglielmo Manna: «Abbiamo finito, è fatta». Lui non si scompone: «Credi di essere intelligente solo tu e invece anche io sono furbo». Dopo qualche minuto dal cellulare dell’uomo parte un sms: «È andata come previsto». È il segnale convenuto per lo staff del governatore Vincenzo De Luca, guidato dal capo della segreteria Carmelo Mastursi. La prova — secondo i magistrati della Procura di Roma — dell’accordo illecito preso dal manager per garantire la permanenza dello stesso De Luca al vertice della Regione Campania in cambio di una «nomina pesante» nel settore della sanità. Anche perché il verdetto viene depositato in cancelleria e reso pubblico soltanto cinque giorni dopo, il 22 luglio (Sarzanini, Cds).
De Luca 2 In un monologo di tredici minuti davanti ai giornalisti (non ha accettato domande) De Luca va all’attacco: «In questa vicenda siamo parte lesa io e la Regione. Ho chiesto da due settimane al pm di essere interrogato, ma le mani sul fuoco le metto solo per me, non per i miei collaboratori». Indagato dalla Procura di Roma con l’accusa di corruzione per induzione perché per il pm è stato minacciato ma non si è opposto, De Luca prova a ribaltare: «Non sono a conoscenza di nulla. E non conosco Guglielmo Manna. Chi sia, cosa faccia e dove viva. L’unica manna che conosco è quella che cadeva dal cielo nella Bibbia». De Luca parla di «massacro mediatico» e nega qualsiasi rapporto con l’avvocato al centro dell’inchiesta per la presunta promessa, non realizzata, di assegnare al funzionario dell’ospedale Santobono un ruolo di rilievo nella sanità (Lucarelli, Cds)
Ex abate 1 Un nuovo scandalo finanziario scuote il Vaticano. Le indagini della Procura di Roma sulla sparizione di fondi destinati alla beneficenza hanno accertato che l’ex abate di Montecassino Pietro Vittorelli, d’accordo con il fratello Massimo, svuotava i conti dell’Abbazia per viaggi di piacere a Rio, Londra e Milano, cene in ristoranti di lusso e droga: usava ecstasy, tanto da essere segnalato al prefetto nel 2010. Dai fondi dell’8 per mille i due avrebbero ricavato un bottino di oltre mezzo milione (Sarzanini, Cds).
Ex abate 2 «Nel 2013 l’abate manolesta fu indotto alle dimissioni da un provvidenziale problema di cuore e al suo successore vennero sfilati i poteri sulle finanze del monastero. Segno che qualcuno dentro la Chiesa sapeva, ma che come al solito preferì soffocare lo scandalo nella speranza che non scoppiasse» (Gramellini, Sta).
Alibaba L’11 novembre, che in Cina è il «Giorno dei single», Alibaba, il gigante cinese dell’e-commerce, ha bruciato tutti i record: 14,3 miliardi di dollari incassati in 24 ore. Secondo Alibaba il gran giorno del business ha coinvolto 1,7 milioni di corrieri, 40mila veicoli per la consegna, 5000 magazzini e 200 aerei, per un totale di circa 760 milioni di pacchi spediti in tutta la Cina (Sala, Sta).
Facebook L’Happiness Research Institute di Copenaghen ha reclutato un campione di oltre mille persone, chiedendo a metà di loro di stare lontani da Facebook per una settimana. Quindi ha chiesto ai due gruppi di misurare la propria soddisfazione su una scala da 1 a 10. Il gruppo che ha continuato a usare Facebook ha dato mediamente una risposta di 7,67 prima del test e 7,75 dopo: praticamente invariata. L’altro è passato da 7,56 quando ancora usava Facebook, a 8,12 dopo averlo evitato per una settimana: una differenza statistica di rilievo. Inoltre il gruppo senza Facebook ha riportato un aumento dell’attività sociale “nel mondo reale” e minori sensazioni di rabbia o solitudine. Se prima del test l’81% di questo gruppo si definiva “felice”, dopo il test la percentuale è salita all’88% (Franceschini, Rep).
Quotidiani Otto studenti su dieci delle scuole secondarie superiori italiane, nel corso dell’anno scolastico 2015-2016, un’ora a settimana leggeranno criticamente in aula giornali di qualità (aderiscono all’iniziativa Il Corriere della Sera, Il Sole 24 Ore, Quotidiano Nazionale, La Stampa, Il Gazzettino, La Nazione, Il Giorno, Il Resto del Carlino, L’Unione Sarda, Il Tempo, l’Adige, La Gazzetta di Parma, L’Arena, Il Giornale di Vicenza, Bresciaoggi e La Gazzetta dello Sport) grazie all’iniziativa «Il Quotidiano in classe» promossa dall’Osservatori permanenti giovani-editori (Opge). Questa sedicesima edizione del progetto segna un vero e proprio record visto che hanno aderito 2.094.861 ragazzi (oltre il 79 per cento del totale) e 45 mila professori che, in precedenza, hanno frequentato corsi di formazione specifici svolti in collaborazione con alcune tra le più prestigiose università italiane (Ribaudo, Cds).
(a cura di Roberta Mercuri)