Corriere della Sera, 12 novembre 2015
Indagati Nuzzi e Fittipaldi dalla giustizia vaticana
CITTÀ DEL VATICANO I giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, autori dei libri «Via Crucis» e «Avarizia» che hanno aperto il secondo caso Vatileaks, sono indagati in Vaticano per «concorso nel reato di divulgazione di notizie e documenti riservati». Il reato di cui si contesta il «concorso» è quello che ha portato all’arresto, il 2 novembre, di monsignor Vallejo Balda e della pierre Francesca Chaouqui, nel 2013 nominati segretario e membro della Cosea, la «Commissione referente per lo studio dei problemi economici e amministrativi» che Francesco creò all’inizio del pontificato per avere il quadro della situazione e avviare la riforma. I libri pubblicati contengono documenti riservati che erano a disposizione della commissione.
Il reato di «divulgazione di notizie e documenti riservati» è stato introdotto dalla Legge IX in vigore dal 13 luglio 2013, dopo il primo Vatileaks: in base al nuovo articolo 116 bis, «se la condotta ha avuto ad oggetto notizie o documenti concernenti gli interessi fondamentali o i rapporti diplomatici della Santa Sede o dello Stato, si applica la pena della reclusione da quattro a otto anni».
La mossa dei pm vaticani era nell’aria e conferma la linea dura sulla vicenda. Nell’Angelus di domenica, a proposito dei «documenti riservati che sono stati sottratti e pubblicati», Papa Francesco è stato netto: «Rubare quei documenti è un reato, un atto deplorevole che non aiuta». Padre Federico Lombardi ha spiegato in una nota che la Gendarmeria, impegnata nelle indagini come polizia giudiziaria sulla vicenda, aveva già «segnalato l’attività svolta dai due giornalisti» e nel frattempo «la magistratura ha acquisito elementi di evidenza del fatto del concorso in reato da parte dei due giornalisti, che a questo titolo sono ora indagati». Ma non è finita qui, aggiunge il portavoce vaticano: «Sono all’esame degli inquirenti anche alcune altre posizioni di persone che per ragioni di ufficio potrebbero aver cooperato all’acquisizione dei documenti riservati in questione».
Nuzzi ha rilanciato su Twitter la notizia, Fittipaldi ha commentato: «Non sapevo nulla e non ho rubato nulla, faccio il giornalista. Un po’ te lo aspetti, perché se racconti qualcosa che riguarda un potere forte, come è il potere temporale della Chiesa, questo reagisce».
I magistrati vaticani hanno aperto nel frattempo un’altra indagine sulla diffusione di un documento riguardante l’Amministrazione del patrimonio: «L’Apsa ha sempre collaborato con gli organi competenti, non è sotto indagine e continua a svolgere la propria attività nel rispetto della normativa vigente», dice Lombardi.
Su Vatileaks è tornato a intervenire Nunzio Galantino, segretario generale della Cei, parlando a Famiglia Cristiana : «Il materiale reso pubblico il Papa lo conosce benissimo, perché è lui che ha fatto fare queste ricerche e ha intrapreso il processo di riforma. Una Chiesa credibile fa paura e dunque si cerca di screditarla».