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 2015  novembre 12 Giovedì calendario

La passione di Renzi per Chesterton, che di fronte sembra un vescovo e di profilo un clown

D eve essere un folle innamoramento intellettuale quello di Matteo Renzi per Gilbert Keith Chesterton. Il presidente del Consiglio non perde occasione per citare il padre di padre Brown. Accanto a una frase di La Pira, di Walt Disney, di don Milani, di Gigliola Cinquetti o di Obama, Chesterton ci sta sempre bene. Anche perché lo scrittore inglese, re dell’ironia e del paradosso, fa la gioia dei collezionisti di aforismi alla Gino & Michele. Se Zucchero cantava «Nietzsche che dice? Boh!», il premier rassicura: c’è Chesterton. Troppi «gufi» in giro? «Il mondo non finirà per mancanza di meraviglie, ma per mancanza di meraviglia», Chesterton dixit. Io sarei un «maleducato di talento»? «La democrazia è il governo dei maleducati, e l’aristocrazia è il governo degli educati male», parola di Chesterton. Problemi di identità nazionale? «Consegnerò all’Europa un libretto di Chesterton…». Paura della crisi economica? Ascoltate Chesterton: «Le fiabe non dicono che il drago non esiste, dicono che il drago si può sconfiggere». Un augurio al futuro sindaco di Milano? Ecco pronto un altro brano. Di chi? Ma di Chesterton naturalmente. E sempre Il Napoleone di Notting Hill, che evidentemente (narrando di una parossistica lotta civile tra quartieri londinesi) deve avere colpito l’amor proprio dell’ex sindaco Renzi, se tra gli oltre cento titoli sceglie sempre quello. Cattolico tradizional-bonaccione, Chesterton fu amato dalla Toscana letteraria pre-renziana inizio 900. Emilio Cecchi, che lo adorava, nel 1918 andò a intervistarlo a Londra: visto di fronte – scrisse – ha la figura di un vescovo, appena si gira sembra un clown.