La Stampa, 11 novembre 2015
Il meglio di Battiato
«Poco a poco lascio a terra alcuni lavori non eccezionali. Dato che hanno sempre pubblicato raccolte senza darmi retta, adesso debbono pagarla. Qui c’è la più alta qualità del mio repertorio».
Il re è sempre nudo con Franco Battiato, che così riassume il senso di Le nostre anime, il monumentale box in uscita venerdì 13. Un’autentica opera omnia, con il meglio (il più popolare, ma anche il più sfizioso) di un repertorio sterminato che è andato producendo in 50 anni tondi di attività eclettica: non a caso nei 6 cd e nei 4 dvd ci sono non solo canzoni da tutte le multiformi epoche creative, ma anche il filone elettronico, classico, mistico. Più il meglio del programma Rai Bitte Keine Réklame, concepito con Manlio Sgalambro a metà degli Anni Zero, e infine i suoi tre film. Il cinema è l’ultima passione dello stravagante artista di Catania, che a 70 anni appena compiuti sta aspettando che si materializzi il finanziamento per il film su Haendel, e pare arrivi ora dalla Germania.
È affascinante ascoltare il suo tecnico, Pinaxa, che spiega le modalità di quello che appare un autentico restauro di vecchi nastri: «Come usare il pennellino su un quadro. Siamo partiti dagli originali per ricreare. Non sono i suoni di adesso, ma c’è la pressione sonora contemporanea». Prudentemente, di Le nostre anime è stato anche preparato un compendio, con 3 cd e 52 brani.
Da tutte le parti, alcune novità: intanto, d’apertura, l’inedito Le nostre anime, che Battiato definisce «Il punto d’arrivo della mia ricerca spirituale». Fortemente contaminato con l’elettronica, rievoca le passioni e l’evoluzione personale; ci ha girato un video con Alba Rohrwacher stando sul set dalle 5 del mattino alle 8 di sera. «Di tutti i miei mondi, preferisco quello spirituale – confessa -. A casa mia c’è un tavolo pieno dei testi dei grandi mistici. Se hai spirito vai verso quella direzione. Ma la maggior parte degli uomini non è in grado di conoscere la propria anima, vive di corpo».
Altro inedito, dello stesso mood, è Lo spirito degli abissi, dove canta la riscoperta della preghiera. C’è un’allegria tutta elettronica e un po’ spaziale che incalza in Center of Gravity, la cover in inglese di Centro di gravità permanente, in duetto con il gradevolissimo Mika, e sulla scia di cover che fecero epoca 10 anni fa nel progetto Fleurs ecco la storica Se telefonando, con il testo di Maurizio Costanzo, e un duetto con Carmen Consoli e uno con Alice.
Alice, l’interprete che meglio ha saputo portare in scena il suo repertorio, sarà con lui in concerto dal 13 febbraio, con l’Ensemble Symphony Orchestra e con la sua band: «Apro io, poi arriva lei, e infine uscirò io, con parti comunicanti. Sarà un bel concerto, cantiamo insieme da tanti anni».
Il futuro, per Battiato, resta ora la speranza di concretizzare il film. «Un nuovo album? Per ora no, non sono come Battisti, non ho mai avuto venti pezzi da parte». Dice di provare simpatia per Papa Francesco: «Ha una forza che trascina i fiumi». Confessa che gli hanno offerto «una cifra sbalorditiva per fare il giudice in un talent», ma figurarsi. Il 19 novembre, comunque, sarà a X Factor. Magari ci scapperà un duetto con Mika, e chissà che non serva di ispirazione agli aspiranti alla gloria di questa edizione (o a qualche giudice).