Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  novembre 11 Mercoledì calendario

Alle amministrative in Francia corre anche un partito islamico. Si avvera la profezia di Houellebecq

DAL NOSTRO CORRISPONDENTE
PARIGI. La profezia di Michel Houellebecq si è avverata, almeno in parte. Il protagonista del romanzo “Soumission” esiste davvero, non si chiama Mohammed Ben Abbes ma Nizzarr Bourchada. È lui il capolista alle prossime regionali del nuovo partito Union des Démocrates Musulmans de France (Udmf), proprio come nel libro di Houellebecq che però aveva scelto un altro nome: Fraternità Musulmana. Fiction e realtà si mischiano spesso nella vita del romanziere, la candidatura di Bourchada nello scrutinio del 6 e 13 dicembre ne è l’ennesima conferma.
Gli elettori della regione intorno a Parigi, l’Ile-de-France, potranno dunque scegliere se dare il voto a questo nuovo partito. Una prima assoluta. In Francia, come altrove, esiste un minuscolo Parti chrétien- démocrate (Pcd) fondato dall’ex ministro Christine Boutin ma mai una formazione politica riconducibile al mondo musulmano. Nella tradizione politica francese sono tra l’altro vietati i riferimenti alle diverse comunità religiose, così come sono bandite le statistiche etniche.
Non stupisce che la notizia sia stata accolta da critiche bipartisan. Il candidato del Front National, Wallerand de Saint-Just, per una volta si è trovato d’accordo con la vicepresidente dei Républicains, Nathalie Kosciusko-Morizet: «È il contrario della République» hanno detto entrambi, mentre il segretario del partito socialista, Jean-Christophe Cambadélis, si era già espresso contro l’iniziativa a marzo quando sembrava che l’Udmf sarebbe stato rappresentato alle municipali.
Il nuovo partito è stato infatti creato qualche anno fa dal franco marocchino Nagib Azergui senza finora partecipare a nessuna elezione. Nel marzo scorso, l’Udmf aveva annunciato di voler correre alle municipali poi l’ipotesi era tramontata per mancanza di candidati e perché il clima dopo gli attentati di Charlie Hebdo non era dei più propizi. Questa volta, Bourchada è riuscito a mettere insieme oltre 200 nomi per depositare le liste. Il programma della nuova formazione prevede la diffusione di menù halal e dell’insegnamento dell’arabo nelle scuole francesi, così come l’autorizzazione del velo nelle aule, bandito dalla legge.
«Non siamo né di destra né di sinistra» ha spiegato Bourchada, 34 anni, transfuga dall’Udi guidato dal centrista Jean-Christophe Lagarde, alleato di Nicolas Sarkozy alle ultime elezioni. Secondo il capolista tra i simpatizzanti del partito – oltre 8mila rivendicati sul sito – ci sarebbero anche cittadini laici o di altre religioni. L’intento però sembra chiaro. «Vogliamo ridare la parola agli elettori musulmani nel dibattito pubblico, contro troppi pregiudizi» continua Bourchaba che i fronte alle polemiche cita altri esempi di formazioni ispirate a una religione come la Cdu in Germania.
I numeri non sembrano ancora quelli profetizzati da Houellebecq, in cui il partito musulmano arriva addirittura al secondo turno delle elezioni presidenziali per poi conquistare dell’Eliseo. Ma il romanzo è ambientato nel 2022, la profezia di “Soumission” mantiene intatta la sua suggestione.