MilanoFinanza, 10 novembre 2015
Portogallo ancora nei guai. Oggi a Lisbona è attesa la caduta del governo di centrodestra. Sale lo spread
Nulla di fatto a Bruxelles sull’erogazione della tranche da 2 miliardi di euro facente parte del terzo programma di salvataggio concesso ad Atene la scorsa estate, e per la quale il secondo governo Tsipras aveva dovuto adottare un pesante programma di austerity. Ieri in seno all’Eurogruppo non si è infatti raggiunto l’accordo sul trasferimento dei fondi ad Atene. Il presidente dell’Eurogruppo, l’olandese Jeroem Dijsselbloem e il Commissario Ue agli Affari Economici, Pierre Moscovici, ostentano ottimismo sulla possibilità di un compromesso con il governo ellenico. In particolare il membro della Commissione afferma che «Atene ha fatto dei progressi incontestabili. Serve soltanto un altro piccolo sforzo». Ciononostante, ci sono ancora divergenze tra Atene e le istituzioni comunitarie sulle procedure di gestione delle sofferenze in capo alle banche greche. Il nodo riguarda soprattutto la tutela dei proprietari di case che non riescono più a ripagare i mutui contratti per l’acquisto, e ai quali gli istituti di credito dovrebbero pignorare l’abitazione per rientrare in parte delle esposizioni. Le norme sui pignoramenti scadute l’anno scorso tutelavano gli immobili fino a 200 mila euro e detenuti da proprietari il cui reddito annuo massimo era 35 mila euro, per un livello di ricchezza fino a 270 mila euro. Il precedente governo a guida Syriza prevedeva un reddito massimo di 50 mila euro e una ricchezza complessiva di 500 mila euro. Proposta rifiutata dalla Troika. Intanto sale la tensione politica in Portogallo. Oggi è attesa la caduta del governo di centrodestra che non ha più una maggioranza. Pronta un’alternativa di sinistra, ma intanto ieri lo spread sui titoli governativi di Lisbona si è allargato da 199 a 217 punti base.