la Repubblica, 10 novembre 2015
In odio a Renzi, Fassina a Roma è disposto ad appoggiare il candidato grillino
ROMA. La Sinistra ingaggia subito una battaglia con il Pd per le amministrative di primavera. Stefano Fassina, ex dem, uno dei leader della neonata “Sinistra italiana”, annuncia che a Roma ad esempio, potrebbero appoggiare il candidato di Grillo. Proposta dirompente, che non piace neppure troppo nelle file della “Cosa Rossa” e infatti ci si affretta a precisare che casomai avverrà ai ballottaggi. I 5Stelle del resto fanno sapere che loro non ci pensano proprio a mischiarsi: «Escluse liste insieme». Ma certo è che la Sinistra andrà nella maggioranza delle città da sola. Renzi tuttavia non sembra preoccupato, né da Si, né dalla piazza della destra di domenica a Bologna: «Abbiamo respinto la doppia spallata della destra e della sinistra e ora l’orizzonte è il 2018». Il governo ha il respiro lungo. I bersaniani invece ci restano malissimo davanti alle mosse della Sinistra, vedendo sfumare la chance di ricostruire il centrosinistra. Roberto Speranza, il capogruppo che si dimise per dissensi con Renzi, ora leader della sinistra dem, bacchetta: «Pur di sparare sul Pd sono disposti ad andare con Grillo». Però grave è – attacca Speranza – che i democratici non abbiano una strategia in vista delle amministrative e chiede una direzione. «C’è una grande confusione. Le amministrative contano e pesano e dobbiamo vincerle. Se Renzi sostiene che la partita politica è il referendum sulla riforma costituzionale, sbaglia». Sono le alleanze a non essere definite, secondo la minoranza del Pd. Le sfide nelle grandi città – Milano, Torino, Bologna, Roma, Napoli – sono capitoli tutti aperti. Lorenzo Guerini, il vice segretario, rassicura: «Mancano 9 mesi al voto e il Pd lavora senza emergenze». Il puzzle dei sindaci è complicato. Per il Campidoglio il Pd cerca il nome giusto che faccia risalire le quotazioni di un partito al lumicino dopo Mafia Capitale e la vicenda di Marino, il sindaco dimissionato. Nicola Zingaretti, il governatore dato in pole position, esclude di correre. A Milano invece pronto a scendere in campo è il commissario Expo, Giuseppe Sala. E qui le primarie sono tutte in salita. Fibrillazioni e malumori a Bologna, dove Pippo Civati con una parte di Sel e l’ex assessore Mauro Zani presenteranno un candidato alternativo a Virginio Merola, il sindaco uscente. «Su Merola non ci sono discussioni, con lui c’è Amelia Frascaroli che parla al popolo di sinistra», afferma Sandra Zampa. Sull’altro fronte, la ministra Beatrice Lorenzin propone di togliere la parola “destra” da Ncd: avvicinamento al Pd?