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 2015  novembre 10 Martedì calendario

La formula sorpassata di “Quelli che il calcio”

Fra le reti del Servizio pubblico, Rai2 è quella dedicata ai giovani e alla sperimentazione. Sul concetto di giovani, però, dovremmo intenderci, perché una trasmissione come «Quelli che il calcio» è ferma ai primi Anni 90, quando a condurla c’era Fabio Fazio e a dirigerla Paolo Beldì.
Da qualche edizione, a guidarla c’è Nicola Savino, ma l’impianto è simile alle prime puntate, nonostante lo scenario calcistico sia totalmente cambiato. Tutto come allora. Gli ospiti in studio: Enrico Mentana (felice perché, a mezzogiorno, la sua Inter con un solo tiro in porta si è portata a casa tre punti), Caterina Balivo (in promozione per «Monte Bianco»), i vincitori di «Pechino Express» (personaggi di rete). I comici imitatori: Lucia Ocone (si è calata nei panni di Francesca Chaouqui e Safiria Leccese), Ubaldo Pantani (Massimo Giletti, Federico Buffa, Paolo Del Debbio…). Gli inviati sui campi, tipo Luca Giurato o Francesco Pannofino. In studio al posto di Suor Paola o di Idris, ci sono ragazze sveglie già pronte per «Uno mattina», ma il clima è congelato e incatenato a vent’anni fa, a un passato che non passa, a un format usurato.
È vero che, specie in tv, si sente spesso il bisogno di ruminare il passato per digerire il presente, ma una rete non può essere solo un museo delle cere.
Poi c’è la questione Gialappa’s, clamorosa, perfetto indizio della cura che si ha oggi per il prodotto. La Gialappa’s è stata chiamata per ringiovanire «Quelli che il calcio» con «Mai dire gol» (1990).
I Gialappi sono grandi, irresistibili, quando possono maltrattare il conduttore, quando si crea una sorta di canto e controcanto con la «vittima». Ma Savino, pur nella sua finta umiltà, non ci sta. E allora bisogna inventarsi «Gli Sopravvissuti» con Ale e Franz, a rinverdire i fasti di Aldo, Giovanni e Giacomo, o costringersi a fare battute con Edoardo Leo o con la fiera del trifola. Per Rai2, con un passato inevitabilmente nostalgico, è più facile fingere di guardare verso il futuro.