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 2015  novembre 10 Martedì calendario

Problemi di Valentino Rossi a questo punto

Una clamorosa, applauditissima uscita di scena. Valentino che sbatte la porta e se ne va. Il pensiero, nelle ultime 24 ore, ha attraversato più di un ufficio, ai piani alti della MotoGp. Con qualche brivido, visto il peso economico, oltre che sportivo, di Rossi. Un personaggio pesantissimo per il bilancio dell’intero circo, la cui assenza improvvisa, in un contesto così deteriorato, farebbe saltare ogni equilibrio.
Il fatto è che Valentino non pensa affatto di smettere e questa consapevolezza, diffusa tra chi detiene il potere politico e sportivo, ha permesso che venisse portato avanti un vero e proprio golpe. Marquez non ha semplicemente voluto incidere sull’esito del Mondiale 2015. Nel suo fare e disfare ha manifestato l’intenzione di chiudere un’epoca, quella di Valentino, per aprirne un’altra. La sua. Sicuro – lui e chi ha taciuto, ha evitato di intervenire – che il vecchio campione sarebbe rimasto in pista, assicurando gli incassi, senza più riuscire a replicare, a costituire una autentica minaccia. Questo Rossi misura. La propria, immutata voglia di correre, e il dubbio di non trovarsi nella condizione di ripetere una stagione altrettanto eccellente. Entusiasmante al punto da consentirgli una uscita di scena memorabile dopo un epilogo scandaloso. Il tema «atto finale» di una carriera gloriosa è, del resto, molto sentito dai grandi campioni. Determina un sapore ultimo, destinato a durare nel tempo. In un tempo lunghissimo e più lento.
Rossi nel 2015 ha contrastato Lorenzo e Marquez con una efficacia calibrata, sfruttando ogni occasione al cospetto di due avversari spesso più veloci, decisi come non mai a «farlo fuori» in via definitiva.
E nel misurare la potenza micidiale delle loro armi, agonistiche e politiche, sta il peso di questa sconfitta. Sta un dilemma molto rilevante. Perché Rossi non può e non sa arretrare, non si autorizzerebbe mai a rifugiarsi nella Superbike e non c’è più il tempo per smarcarsi fantasticamente in Formula 1. È costretto da se stesso a correre. A battersi con chi l’ha mortificato. Con il rischio di affrontare una sconfitta vera, sul campo; con la segreta sensazione di non riuscire a rivoluzionare di nuovo il proprio destino, nei pressi dell’ultimo atto. Per questo il ritorno in moto, in programma oggi, contiene una fatica inedita.
Chi conosce Valentino spera gli serva per trasformarla di nuovo in una foga indispensabile. Un miracolo estremo. Alla faccia dell’età e di un affronto che, per la prima volta, rischia di lasciare un segno indelebile.