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 2015  novembre 07 Sabato calendario

Il New York Times lancia i reportage con la tecnica della realtà virtuale

New York Times non è nuovo a esperimenti di giornalismo utilizzando la realtà virtuale, ovvero filmati che danno la possibilità ai lettori di spostare lo sguardo e vedere cosa c’è intorno a una scena e audio che permettono di immergersi nel racconto. Ora ha anche un’applicazione per smartphone che permette di usufruire al meglio di questa tecnologia, aggiungendo addirittura una visione tridimensionale.
L’app (per iOS e Android) si chiama NYT VR e si può utilizzare con i Google Cardboard, delle lenti montate su una scatoletta di cartone nella quale si infila il telefonino per costruire un vero e proprio visore 3D. Grazie a una partnership con Google il Nyt regalerà i visori ai suoi abbonati che ricevono l’edizione domenicale, ma i Cardboard possono essere acquistati online per una decina di euro oltre che costruiti in casa. Chi non li possiede, inoltre, può comunque guardare i filmati in due dimensioni.
Per partire, il Times Magazine ha scelto tre ritratti di bambini che sono dovuti scappare dalle proprie case a causa di guerre e persecuzioni: un undicenne ucraino, una dodicenne siriana e un bambino sudanese di 9 anni. «Questa nuova tecnologia dà vita a un sconcertante sentimento di vicinanza con queste vite che sono così lontane da noi», ha scritto il direttore del magazine Jake Silverstein.
Il New York Times non è l’unico ad aver iniziato a sperimentare sulla realtà virtuale: l’agenzia Ap ha stretto una partnership con Ryot, una società di produzione americana, per realizzare una serie di reportage con questa tecnica nei prossimi 5 mesi.
Il primo video racconta della vita nel più grande campo di migranti nel nord della Francia, quello di Calais.