SportWeek, 7 novembre 2015
Il vigile che tifa Samp e multa i genoani
Vigile sampdoriano multa una sfilza di tifosi genoani. È successo a Genova, il 30 agosto, per Genoa-Verona 2-0 e ne ha dato notizia venti giorni fa Il Secolo XIX, quotidiano genovese. La storia è la seguente. Un tifoso rossoblù riceve a casa la notifica di una multa da 40 euro, perché durante quella partita ha lasciato la moto su un marciapiede di corso De Stefanis, la strada che costeggia lo stadio di Marassi, lato distinti: «Io sono convinto che quel vigile non abbia nemmeno perso tempo a compilare i verbali, e che li abbia solo fotografati col cellulare per scriverli con tutta calma a casa». L’infrazione è incontestabile, ma lo scooterista genoano è lo stesso incavolato, così guarda la firma dell’agente sulla bolletta, ne digita le generalità su Google ed entra nel suo profilo facebook, ove scova il seguente messaggio risalente al periodo della contravvenzione: «Domenica sera ho colpito 74 cugini». Trasalimento, scoramento, giramento (di scatole): punito assieme ad altri 73 perché in fallo per parcheggio in luogo non consentito e perché sostenitore del Grifone. Il Secolo rintraccia il vigile e il pubblico ufficiale spiega che c’è stato un equivoco, che lui in realtà è genoano e non sampdoriano, e che quel giorno pensava che giocasse la Sampdoria e non il Genoa. Toppa peggiore del buco, per un semplice motivo: quando è di scena una squadra, le strade sono piene di tifosi con sciarpe e bandiere, perciò non è credibile che il vigile non abbia riconosciuto i colori rossoblù, che da sempre identificano il Genoa. Morale della favola: in rete meglio non vantarsi di nulla, nell’era dei social si viene smascherati con tre click.