La Lettura, 8 novembre 2015
Flook, ovvero libro personalizzato inventato da Moccia. A partire da un romanzo pubblicato il lettore ha la possibilità di riscrivere alcuni passaggi che sente suoi. «Come a dire: Giulietta alla fine muore comunque ma nei suoi appelli appassionati Romeo la può descrivere con i capelli corti, o rossi, con gli occhiali o amante del cyberpunk, come la persona reale alla quale dedicare la propria riscrittura»
Da un’intuizione, da un’occasione fortuita, da un’idea spontanea nasce una start up. E da una start up nasce un prodotto che rischia di farti dire: «Ma perché non ci ho pensato io?». Questa volta l’idea l’ha avuta lo scrittore Federico Moccia, che è stato invitato a Dublino all’annuale fiera dei geek, il web summit, per presentare il suo nuovo progetto insieme al socio Guido Silvestri. Dice Moccia a «la Lettura» che «è stato il frutto di un momento. Qualche tempo fa, mi trovavo in Spagna per la promozione di Quell’attimo di felicità e si presenta una ragazza con una copia del mio libro piena di cose: appunti, commenti, sottolineature. I suoi attimi di felicità. Che bello, ho pensato, quando l’immedesimazione fa sì che un racconto diventi emozione, risvegli un ricordo, faccia vivere un libro». E così, insieme all’ex compagno di banco Guido Silvestri, mette in piedi una piccola Srl, Leggera, con l’obiettivo di sviluppare una piattaforma digitale che offra un servizio al momento unico —assicurano – per il lettore e per tutto il mondo dell’editoria.
Non è un ebook: è un Flook. Uno strumento di fruizione, condivisione e, soprattutto, interazione con il testo scritto. «Si tratta di una diversa forma di narrativa: quasi un arrangiamento letterario, come succede per i film o per la musica. A partire da un romanzo pubblicato – continua Moccia – il lettore ha la possibilità di fare letteralmente suoi quei passaggi che per lui, per lui solo, si sono trasformati in momenti di pianto o di riso».
La parola chiave è personalizzazione, aggiunge Silvestri, il manager finanziario: «La multimedialità permette di aggiungere tasselli, se non proprio di completare il libro attraverso immagini, filmati, musica, e si affianca alla possibilità di personalizzare addirittura il testo». Righe che evocano ricordi o suscitano emozioni non sono più destinate a rimanere una voce silenziosa nel flusso solitario della lettura o una nota a margine del testo, ma si evolvono e si arricchiscono con un corredo personale di immagini, parole, video e colonne sonore che rappresentano «pezzi» della nostra vita.
Attraverso una storia altrui che si fa propria, quindi, ognuno diventa narratore di se stesso e un po’, forse, si insidia il mestiere stesso di scrittore. «Non è proprio così – risponde l’autore di bestseller come Tre metri sopra il cielo e Ho voglia di te – perché io penso che tutti abbiano qualcosa da raccontare. Non esisterebbe letteratura senza le storie degli altri. Non tutti però hanno gli strumenti necessari: il linguaggio, la visione d’insieme, la tecnica per poter comporre un libro. Il Flook fornisce questa possibilità». Potere al lettore sì, ma con qualche limite: «È l’autore, o l’editore, a selezionare i momenti, i luoghi letterari dove poter intervenire. L’ossatura rimane, per ora, vincolata allo scrittore professionista». Come a dire: Giulietta alla fine muore comunque ma nei suoi appelli appassionati Romeo la può descrivere con i capelli corti, o rossi, con gli occhiali o amante del cyberpunk, come la persona reale alla quale dedicare la propria riscrittura.
Il Flook «funziona» infatti con qualunque autore, vivente o meno, grande classico o esordiente; è, di fatto, un’app scaricabile gratuitamente attraverso la quale fruire di un testo – romanzo, poesia, epopea – acquistabile di volta in volta. Non è solo editabile, il Flook: è condivisibile. E il lettore-autore potrà scegliere chi far partecipe del proprio racconto, che somiglia a un percorso emozionale, regalandogli il libro rivisitato e «aumentato». Un prodotto che rispecchia il concetto di esperienza letteraria e che ha convinto gli investitori, in parte pubblici in parte privati, a credere nel progetto. E ha portato Leggera a essere accolta all’evento di Dublino, uno dei più importanti del mondo digitale, in qualità di promettente start up. «Abbiamo cominciato a sviluppare la nostra idea utilizzando i nostri fondi personali – riprende Silvestri – e con l’aiuto della società milanese UbiquityLab, un laboratorio di esperti in comunicazione e marketing online. Il resto è venuto da sé, fino alla collaborazione con Mondadori e all’invito da parte del web summit».
Un’idea diventata realtà che, confidano i cofondatori di Leggera, conquisterà anche quella fitta fascia di utenti, giovanissimi ma non solo, che all’oggetto libro preferiscono il canale YouTube. Una democrazia culturale che da Dante alle avanguardie letterarie può trasformare i lettori in coautori.
Il primo Flook uscirà a dicembre con il nuovo lavoro dello scrittore romano, Tu sei ossessione, pubblicato anche in forma cartacea da Mondadori (che includerà il cd per scaricare l’applicazione). Un romanzo che si avvicina ai temi de L’uomo che non voleva amare, riflessione su una passione diventata ossessione che degenera in azioni violente. Il successivo sarà Il piccolo principe, la fiaba di Saint-Exupéry in versione multimediale e riscrivibile, che garantisce la versatilità del progetto, a metà strada fra la libertà totale di una fan fiction e la libertà selettiva che si concede a un direttore d’orchestra rispetto alla partitura. Con una ulteriore accortezza: «Il Flook – conclude Silvestri – comincia prima della lettura. Abbiamo predisposto un questionario, molto personale, sulla base del quale l’applicazione predispone, in prima battuta, gli elementi audio e video caricati dal lettore in punti precisi del testo. Sono chiaramente modificabili ma la prima reazione, sperimentata, è di grande sorpresa». Forse soltanto un gioco, forse no.