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 2015  novembre 08 Domenica calendario

Mikhail Lesin, il giallo del milionario russo trovato morto in una camera d’albergo di Washington. Tra un’amicizia con Putin e transazioni sospette

Un milionario russo e figura di spicco legato al Cremlino, Mikhail Lesin, è stato trovato morto in un albergo di Washington DC. Non sono ancora chiare le circostanze della sua morte su cui è stata aperta un’inchiesta. 
Dalla Russia giunge però intanto la reazione della famiglia, secondo cui Lesin sarebbe stato stroncato da un infarto, ha riferito all’agenzia Ria Novosti. Mentre il presidente Vladimir Putin in persona ha sottolineato «l’enorme contributo di Mikhail Lesin nella creazione di un sistema mediatico moderno in Russia», stando all’agenzia Tass.
A quanto si apprende, Lesin – trovato morto lo scorso giovedì in un albergo del centralissimo ed elegante quartiere di Dupont Circle nella capitale americana – era stato infatti a lungo molto vicino a Putin. Fu ministro per la Stampa dal 1999 al 2004 e lavorò a stretto contatto con il Cremlino tra il 2004 e il 2009 come figura chiave nella creazione del network televisivo in lingua inglese Russia Today (RT). Ma fu anche a capo della potente Gazprom-Media Holding a partire dal 2013: si era dimesso lo scorso anno, per motivi familiari aveva detto.
RICCHEZZA SOSPETTALa sua presenza negli Stati Uniti, dove aveva acquistato ingenti proprietà, non era comunque passata inosservata e aveva sollevato dubbi, tanto che lo scorso anno il senatore del Mississippi Roger Wicker aveva chiesto che si indagasse su quella”fortuna” messa insieme da Lesin anche in America. Il senatore Wicker lo scrisse nero su bianco in una lettera inviata al dipartimento di Giustizia americano. In particolare ad alimentare le preoccupazioni del senatore era stato l’acquisto da parte di Lesin di una proprietà immobiliare a Los Angeles per la sua famiglia del valore di 28 milioni di dollari.
Wicker si chiedeva come potesse un ’ex funzionario pubblicò permettersi di acquistare e mantenere una proprietà di quel livello e avanzò sospetti che quella transazione commerciale avesse potuto coinvolgere persone e gruppi oggetto delle sanzioni che gli Usa applicano alla Russia. Lo scorso anno inoltre Lesin era stato accusato in Russia di aver tentato di censurare una intervista radiofonica con Alexei Navalny, nota figura dell’opposizione anti-Cremlino.