Corriere della Sera, 9 novembre 2015
Un lettore del Corriere difende il Ponte sullo Stretto
Ricorrenti interventi dei lettori riportano la discussione sul ponte di Messina. I più, contrari, portano argomentazioni per i costi elevati, l’enorme impatto ambientale, i pericoli legati alla sismicità della zona, le conseguenze del malaffare e della corruzione ecc. ecc. Altri chiedono che venga prima realizzato il completamento della Salerno-Reggio Calabria, che venga risanato il territorio. Sono considerazioni legittime, ma si può controbattere facendo presente che la realizzazione del ponte (per carità non solo ferroviario) potrebbe portare futuri enormi vantaggi pratici e ambientali. Togliendo il pesante collo di bottiglia della traversata dello stretto via mare, si otterrebbe una velocizzazione dei tempi di percorrenza dei mezzi sia su gomma, sia su rotaia. Avrebbe per conseguenza la riduzione dell’inquinamento ambientale e la riduzione delle emissioni. Porterebbe vantaggi alla gestione del turismo e all’interscambio di merci da e per la Sicilia. Migliorerebbe la qualità della vita nelle due città rivierasche. La realizzazione del ponte si tradurrebbe in vantaggi enormi a tempi lunghi, visto che la «vita lavorativa» di un’opera così si può senz’altro misurare con i secoli, non con poche decine di anni. Sarebbe un regalo che la nostra generazione farebbe a quelle future, così come i nostri nonni hanno fatto regalandoci, per esempio, i tunnel alpini. Cerchiamo tutti di non guardare ai fatti di oggi, ma pensiamo anche al futuro: forse qualcuno ce ne sarà grato... Cesare Tadiello, cesare.m.tadiello@tiscali.it