Corriere della Sera, 9 novembre 2015
Madonna (in arrivo a Torino) provoca ballando su un palcoscenico a forma di croce. Aspettiamo che abbia il coraggio di ballare su un palcoscenico a forma di Corano
DAL NOSTRO INVIATO
PRAGA Alle spalle non c’è gara. E allora Madonna si permette di tirare il fiato. Dopo il flop di «ArtPop» Lady Gaga deve dimostrare di non essere una meteora, Katy Perry e Taylor Swift crescono ma non hanno lo stesso impatto sul costume, Beyoncé in Europa fatica a emergere, Adele batte record su record ma gioca in un campionato diverso.
La popstar è sbarcata in Europa con il «Rebel Heart Tour» che la porterà a Torino per tre serate (si trova ancora qualche biglietto) e che negli Usa ha già incassato 46 milioni di dollari. «Non scherzate con la Regina», urla a metà delle oltre due ore di spettacolo. È la regina del pop e ci tiene a sottolinearlo.
Però rallenta. Fisicamente: balla meno che in passato, fa di tutto per non farlo notare risparmiando qualche centimetro nei movimenti, a 57 anni fa ancora invidia ma la si guarda con meno stupore. Ha ridotto anche le provocazioni: fa quello che ci si aspetta. La religione resta il bersaglio. Il palco ha una passerella a forma di croce (che termina in un cuore), e lo stesso simbolo diventa il palo per la lap di dance di Madonna e delle ballerine vestite da suore sexy in «Holy Water» che sfuma in una raffigurazione profana dell’Ultima Cena di Leonardo. Pure nelle parole Madge mantiene una linea prudente: invita tutti a trattarsi meglio visto che «alla fine abbiamo solo noi stessi», incita i rebel heart come lei «a combattere ma solo col cuore» e ricorda a tutti che «il fumo fa male».
Lo show però non si discute. Se nel rock gli U2 sono il punto di riferimento con le loro trovate tecno-kolossal, nel pop c’è lei. Per i costumi ci sono le firme del made in Italy (Gucci, Moschino e Prada) e 2,5 milioni di Swarovski che brillano sotto le luci: un’occhiata e capisci il mondo che ti vuole raccontare. Il corpo di ballo si muove senza sbavature e riempie i momenti di raccordo.
Lo show parte con Madonna in una gabbia calata in scena dall’alto. Ambientazione giapponese: ballerini vestiti da samurai per «Iconic» e ballerine geisha per «Bitch I’m Madonna». Sono due brani dell’ultimo «Rebel Heart», punto debole della carriera (non solo per le vendite) ma anche di questo concerto che ne ha in scaletta ben 10 tracce. E per far spazio a queste ci sono esclusioni drammatiche come l’intero «Ray of Light». Anzi, è quasi tutta la parte centrale della carriera a venire oscurata: si va dalle hit degli esordi al nuovo disco.
Dopo la parte «religiosa» Madonna sparisce dietro le quinte. La musica, registrata e non live, prosegue. Queste pause (ce ne saranno altre tre) necessarie per i cambi d’abito e per ridarle fiato tolgono intensità. Il muso di una macchina d’epoca e una pompa di benzina vintage e siamo nell’America anni 50. Madonna imbraccia l’ukulele per «True Blue». I classici hanno un vestito nuovo. Per «Like a Virgin», ad esempio, la voce (con troppe incertezze) è accompagnata quasi esclusivamente alla ritmica. Il sospetto del playback nei brani che prevedono delle coreografie aleggia. La terza parte dello show ha i colori, i costumi, le suggestioni e i suoni latin: ecco «La Isla Bonita» e «Dress You Up». «Ghost Town», unica perla dell’ultimo disco, funziona anche dal vivo.
Come era già accaduto negli ultimi tour, ecco il momento autocelebrativo. Le grafiche di «Rebel Heart» sono rielaborazioni di quegli scatti iconici con cui ha fatto la storia del pop (e non solo). L’ultimo quadro della serata è un café chantant della belle époque. «Music» parte con quelle atmosfere, ma vira presto verso la dance. Per «Material Girl» il palco diventa uno scivolo da cui lei fa cascare i ballerini. Chiede attenzione (e la riceve) quando propone, sola con ukulele, la sua versione di «La vie en rose», «una delle più belle canzoni d’amore di sempre». Arriva il momento banana: è l’attrice Jessica Chastain a ballare con lei su «Unapologetic Bitch» e a ricevere, fra risatine e doppi sensi, la banana che è già stata di Katy Perry, Diplo, fan comuni e altri personaggi. A chi toccherà a Torino?