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 2015  novembre 08 Domenica calendario

Roma-Lazio nello stadio mezzo vuoto e con il terrore di incidenti

ROMA In tempi di pane duro era la partita che poteva salvare una stagione intera, in quelli di vacche grasse era il palcoscenico a cui nessuno voleva mancare, tanto da scatenare la caccia al biglietto e/o alla raccomandazione.
Oggi Roma-Lazio è il derby di chi non c’è. Non ci sono le due curve, la Sud e la Nord, in guerra con il prefetto Franco Gabrielli che le ha divise con una barriera. Non c’è il presidente giallorosso James Pallotta, rimasto a Boston per «lavorare sullo stadio di proprietà» (versione ufficiale, se ne poteva trovare una migliore). Non ci sono parecchi giocatori importanti ma infortunati (Strootman, Totti e De Vrij) o squalificati (Pjanic). Ci saranno, invece, un migliaio di agenti per mantenere la sicurezza in un quadrante della città completamente blindato e (se ne poteva fare a meno) infiltrazioni di ultrà polacchi, spagnoli e inglesi venuti a protestare con i «colleghi». Non sono molti e sono stati identificati, ma Gabrielli si è detto «preoccupato». Le bonifiche intorno allo stadio Olimpico (illuminato anche di notte) sono iniziate con due giorni di anticipo, nessuna auto potrà essere parcheggiata in zona, i controlli all’ingresso saranno rafforzati e i cancelli aperti alle 13.
Sarà la stracittadina più vuota di sempre. Un anno fa c’erano stati 51.252 spettatori, oggi si spera di arrivare a 30.000. Un crollo verticale. Per andare allo stadio, ormai, serve più la fede che il denaro.
Intristita, in secondo piano, ci sarebbe anche la partita. Stefano Pioli, che alla fine dell’ultimo derby ebbe da ridire su Rudi Garcia, ha provato a fare una gufatina: «La Roma ha investito tanto in questi anni e ha il dovere di vincere». Ma è subito tornato serio: «Ci sono tante partite, in una stagione, che possono dare la svolta: questa può esserla».
Garcia non si è lasciato andare a nessun proclama, tipo quello della chiesa rimessa al centro del villaggio: «Voglio vedere una Roma al 200%. Facciamo la nostra partita, giochiamo da Roma, e così avremo tutte le chance di ottenere quello che vogliamo: la vittoria».
Le due squadre vengono da una sconfitta in campionato (Inter-Roma 1-0, Lazio-Milan 1-3), una vittoria nelle Coppe (Roma-Bayer Leverkusen 3-2, Rosenborg-Lazio 0-2) e sono alla settima partita in 22 giorni. Ci arriva più acciaccata la Roma, che ha un solo centrocampista sano: Vainqueur. Nainggolan ha un risentimento al ginocchio, De Rossi e Keita possono al massimo andare in panchina, Florenzi è recuperato ma non al top, Falque non ha 90’ nelle gambe. In avanti, tutto bene: 25 gol per il miglior attacco del campionato.
La Lazio ha la seconda peggior difesa (18 gol subiti), ma è più in salute della Roma. Pioli ha recuperato Parolo, è pronto ad «alzare» Lulic a centrocampo (Radu terzino) e in attacco ha molta scelta (ballottaggio Djordjevic-Klose). All’Olimpico ha vinto 8 gare di fila tra campionato e Coppe prima di cadere contro il Milan, ma, per gli scaramantici, oggi la Lazio gioca in trasferta.