Corriere della Sera, 8 novembre 2015
Ammazza la madre della fidanzata e poi fugge in scooter con lei
Roberta Pierini, 49 anni, è stata raggiunta da un colpo di pistola alla testa ed è morta subito. Anche contro il marito, Fabio Giacconi, pure lui 49 anni, l’arma è stata puntata al capo e al torace, e adesso è ricoverato in gravissime condizioni in ospedale. Forse sono stati esplosi sei o sette colpi. Come un’esecuzione. A sparare non un killer della mafia, ma a quanto sembrerebbe chiaro il fidanzatino appena maggiorenne delle figlia di 16 anni della coppia.
Un testimone, all’ora di pranzo, avrebbe sentito i boati del revolver e poco dopo i due giovani che si allontanavano dalla palazzina di via Crivelli, in centro ad Ancona, dove viveva la famiglia. Lui maresciallo dell’Aeronautica, lei impiegata, e la loro unica figlia, studentessa in un istituto tecnico. Il presunto assassino, Antonio Tagliata, e la fidanzatina sono spariti in scooter, hanno vagato per oltre 4 ore, poi verso le sette di sera i carabinieri del comando provinciale, guidati dal colonnello Stefano Caporossi, li hanno trovati alla stazione di Falconara Marittima. Forse volevano partire, forse non sapevano dove andare. «Erano confusi» hanno raccontato i militari che li hanno riconosciuti e accompagnati in caserma.
Antonio Tagliata è stato sentito dal magistrato che conduce le indagini, il pm Andrea Laurino, ed è stato posto in stato di fermo con l’accusa di omicidio, tentato omicidio e porto abusivo d’arma. Per la ragazzina invece un lungo interrogatorio nella notte, ogni decisione per lei deve essere presa dal magistrato della Procura dei minorenni. Gli inquirenti stanno cercando di chiarire il suo ruolo, se prima c’era stata una lite, un contrasto degenerato in modo così violento. Certo che la prima dinamica abbozzata è agghiacciante. Il diciottenne sarebbe arrivato a casa della fidanzata armato di una pistola calibro 9x21, che chissà come si è procurato, e che fino in tarda serata non era stata trovata. I carabinieri stanno sentendo alcuni amici e familiari che avrebbero incontrato i due giovani durante il pomeriggio di fuga, per capire se qualcuno ha provato ad aiutarli, magari nascondendo la pistola.
È emerso da più testimonianze che la relazione tra i due era mal sopportata dai genitori della ragazza. Nel suo profilo Facebook, Antonio Tagliata, tra spavalde esibizioni con i guantoni in palestra e un profluvio di cuoricini rosa, come è giusto che sia per un diciottenne, lo scorso 7 maggio scriveva: «Litigi su litigi... ma se il sentimento è vero... nulla ci separerà». Gli amici hanno raccontato che alcune volte la ragazza avrebbe dormito fuori casa, che un mese fa aveva saltato le lezioni a scuola per stare accanto al suo amore e questo aveva mandato su tutte le furie il padre e la madre. Comunque sia, troppo poco per decidere di svuotare un caricatore sulla testa di due persone.
Un amico del padre descrive due «genitori splendidi, Fabio anzi Fabione è un uomo sempre allegro, pieno di vita, molto attaccato a questa unica figlia. Non la vedo da un paio d’anni, ma me la ricordo timida, posata. È vero che quando si passa al liceo i ragazzi cambiano, ma non posso credere a quello che è successo, a un tragedia simile».
Il maresciallo Giacconi, specializzato di volo, di stanza al centro di formazione di Loreto, aveva preso parte a missioni delicate, in Iraq e Afghanistan. Mai avrebbe immaginato che la sua famiglia si sarebbe dissolta in un pianerottolo nel centro di Ancona.