La Gazzetta dello Sport, 8 novembre 2015
In Egitto ci sono centomila turisti da rimpatriare, ma gli egiziani hanno a un tratto moltiplicato i controlli di sicurezza sicché aerei inglesi o russi venuti a prelevare i loro cittadini sono stati rispediti indietro perché «più di un certo numero di imbarchi non riusciamo a controllare»

In Egitto ci sono centomila turisti da rimpatriare, ma gli egiziani hanno a un tratto moltiplicato i controlli di sicurezza sicché aerei inglesi o russi venuti a prelevare i loro cittadini sono stati rispediti indietro perché «più di un certo numero di imbarchi non riusciamo a controllare». Questo «certo numero di imbarchi» sarebbe pari a otto, il che significa che se non si prende qualche decisione i russi, gli inglesi, gli italiani e gli altri saranno costretti a restare laggiù un pezzo. I russi sono sessantamila e il timore, adesso, è che l’Isis stia pensando a un qualche attentato-monstre contro di loro. Perché il nemico numero uno del Califfo, a questo punto, è proprio Putin, seguito dal presidente egiziano al Sisi che finora gli ha dato il massimo appoggio.
• Stiamo parlando della sola Sharm el-Sheik o di tutto l’Egitto?
Sono considerati bersagli e quindi sottoposti al massimo rischio tutti i siti turistici. Sharm, Luxor, Il Cairo. E i russi del resto sono sparpagliati per tutto il Paese. Putin ha ricevuto delle informazioni confidenziali da Cameron. Dopo questa telefonata ha dato ordine di sospendere i voli in direzione dell’Egitto e ha istituito una speciale commissione che, attraverso cargo civili e militari, rimpatri i suoi. Cameron aveva mandato 29 aerei per dare inizio al rientro dei ventimila inglesi attraverso la base di Cipro, ma sono stati rimandati quasi tutti indietro.
• Gli italiani?
Sono mille e quattrocento in tutto. EasyJet dovrebbe portarli un po’ per volta a Londra e di qui a Malpensa. Si segnalano anche italiani che non rinunciano alla vacanza. Sono 135 turisti raggruppati a Roma Fiumicino, 69 diretti a Sharm el Sheikh e 66 a Marsa Alam, assolutamente intenzionati a partire. Gli italiani sono pochi rispetto a russi ed inglesi perché gli attentati continui, a partire dal 1997, hanno scoraggiato i nostri. I russi invece non si sono fatti spaventare e accorrono in massa. Quella di Sharm è una costa di una ventina di chilometri, trasformata in un lungo, formidabile resort. Le scritte italiane sono state sostituite da quelle in cirillico, i vini dalla vodka, gli egiziani si aspettavano di fare il pienone a Natale... Invece il Califfo li ha colpiti in uno dei punti chiave della loro economia.
• Si sa qualcosa di più dell’attentato?
Ieri il ministro dell’Aviazione civile del Cairo ha tenuto una conferenza stampa. Il volo è durato 23 minuti e 14 secondi, l’aereo era ancora inclinato nella fase di salita, ed era già guidato dal pilota automatico. Si trovava a 4mila metri di altezza e viaggiava a 477 chilometri all’ora. È esploso in aria, come dimostra il fatto che i pezzi sono stati recuperati in un’area molto vasta di 40 chilometri quadrati. Il ministro ha detto che, nelle registrazioni, all’ultimo secondo, si sente «un rumore. Per capire la natura di quel rumore, bisogna aspettare l’analisi dello spettro delle onde fatto in un laboratorio specializzato». Poi ha aggiunto: «La commissione sta considerando tutti i possibili scenari che hanno portato allo schianto». Uno di questi scenari contempla anche l’ipotesi che sia esplosa una bombola da sub. Su quell’aereo, secondo fonti di intelligence, si trovavano 50 bombole da sub, un fatto del tutto normale visto che il mare di Sharm El Sheikh è uno de paradisi delle immersioni. Le bombole vengono caricate in un vano bagagli che è pressurizzato esattamente come la cabina passeggeri, quindi la bombola non può essere esplosa per la differenza di pressione. Inoltre, poiché è tutta roba che deve andare in stiva obbligatoriamente, viene pesata all’imbarco quando si fa il check in. Le bombole devono essere vuote, e la differenza di peso tra una bombola piena e una vuota è notevole.
• Cioè, l’ipotesi bombola non significa che s’è trattato di un incidente, capisco bene? Qualcuno è riuscito a far passare una bombola piena di esplosivo?
Sì, se l’ipotesi è giusta, si tratterebbe di una bombola carica di gas e con un minidetonatore, passata grazie a un complice. I resti di questo ordigno, in un’area tanto vasta, possono essere ritrovati solo grazie a un colpo di fortuna.
• Il fatto che anche Putin abbia sospeso i voli dalla Russia verso l’Egitto significa che si è convinto dell’ipotesi attentato?
Per ora i russi non dànno credito, almeno ufficialmente, a nessuna ipotesi. Si dice che Putin voglia presto rivolgere un discorso alla nazione. Secondo il giornale saudita “as-Sharq al Awsat”, che si stampa a Londra, la Russia avrebbe già concordato con gli Stati Uniti un piano in nove punti per uscire dall’ingorgo Sira. Assad andrebbe in esilio, un qualche membro della sua famiglia sarebbe eletto alla presidenza, Mosca manterrebbe le sue basi militari e vigilerebbe sul Paese per garantire l’accordo.