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 2015  novembre 06 Venerdì calendario

Il Muro di Berlino crollò sotto il peso delle risate. Un libro raccoglie le barzellette sul regime della Ddr, burocraticamente censite e registrate dalle spie dell’epoca

Perché cadde il muro? Per una risata. Ognuno ha la sua teoria, ma a minare le fondamenta della dittatura rossa forse è stato un Witz, come dire una barzelletta, cui il professor Freud dedicò uno dei suoi saggi. Sotto il fascismo, mentre Mussolini consolidava il potere e sognava di creare un impero, gli italiani continuavano a raccontare barzellette sul duce e il regime.
Un sintomo importante per capire che i cittadini non erano contenti, anche quelli che andavano in giro in camicia nera.
Non sempre il bersagliato dalla risata si rende conto di venir preso in giro. La battuta migliore su Mussolini rimane quella di Leo Longanesi: «Il Duce ha sempre ragione». I fascisti la scrissero sui muri di tutta Italia senza rendersi conto del letale umorismo dello slogan. Per una barzelletta si finiva in galera, o al confino, ma si continuava a crearle e a diffonderle. Esattamente come nella scomparsa Germania orientale, la Ddr. In questi giorni è uscito “Ausgelacht, Ddr-Witze aus der Geheimakten des Bnd” (Links Verlag, 144 pagine, 10 euro). Hans-Hermann Hertle e Hans–Wilhelm Saure hanno trovato negli archivi segreti del Bnd, uno dei servizi segreti della Germania Ovest, le barzellette raccolte e burocraticamente registrate dalle spie. Semplice, e dunque difficile da tradurre, Ausgelacht. Letteralmente «deriso», ma per rendere la parola tedesca, si dovrebbe trovare qualcosa come «preso in giro a morte».
Secondo le spie di Bonn, il proliferare di storielle contro il regime segnalava le debolezze della dittatura. Cominciarono già negli anni Cinquanta e diventarono sempre più numerose, nonostante fossero vietate come nell’Italia di Benito, e chi rideva rischiava di essere denunciato alla Stasi, la Gestapo rossa. Una marea crescente e inarrestabile man mano che ci si avvicinava alla fine.
Qualche esempio? Molte battute sono giochi di parole e quindi intraducibili. Perché i poliziotti vanno sempre in giro accompagnati da un cane. Perché almeno un animale sia istruito. Cos’è meglio, il socialismo o il sesso? Il primo, perché i gemiti durano più a lungo. La barzelletta più straordinaria mi sembra, tuttavia, proprio l’attività burocratica e maniaca degli Spionen occidentali.
Mentre John Le Carré scriveva “La spia che venne dal freddo”, gli 007 passavano il tempo a registrare Witze. Non a caso, Markus Wolf, il leggendario capo del controspionaggio di Berlino Est, quando gli chiesi quale fosse il romanzo che preferiva, non citò quello di Le Carré (i due si detestavano). Il nostro agente all’Avana, rispose. Ma nel libro di Graham Greene, un agente assoldato sul campo vende ai servizi occidentali i disegni del motore di aspirapolvere spacciandoli per missili installati a Cuba. E rischia di far scoppiare la guerra. «Lei non crede al suo mestiere», obiettai. Wolf, Mischa per gli amici, sorrise.
Per quarant’anni, agenti dell’Ovest al lavoro al di là del muro, passavano il tempo ad ascoltare battute e a schedarle, per trasmetterle al Bnd. Il capo del servizio segreto ne inviò una raccolta di 400 barzellette a Kohl con un biglietto: «Le auguro di divertirsi molto nel leggerle». Sembra che il cancelliere non apprezzasse molto la battuta. A oltre un quarto di secolo dopo, il Bnd si è rifiutato di rivelare particolari sugli agenti specializzati in Witz. Gli autori del libro, storici sospettosi, hanno chiesto se le spie dell’Ovest non avessero contribuito di persona alla creazione e alla diffusione di storielle anticomuniste nell’altra Germania per minare il regime. La risposta è stata sintetica: Nein!
Il punto esclamativo mi sembra esagerato, e rivelatore. Sono sicuro che molti, invece di rischiare la vita ascoltando battute nei caffè e nelle osterie, in privato inventassero barzellette. Come il protagonista di Graham Greene, che non riuscendo a vendere i suoi aspirapolvere, arrotondava per pagare gli studi alla figlia adolescente. Ogni spia tiene famiglia, tranne James Bond.