Il Sole 24 Ore, 6 novembre 2015
Viaggi della fede, in Italia le mete religiose attirano ogni anno 40 milioni di pellegrini e turisti, per un giro d’affari di 2,7 miliardi solo in pernottamenti. E l’anno prossimo ci sarà l’effetto Giubileo
Roma e l’Italia si preparano al Giubileo straordinario che prenderà avvio il prossimo 8 dicembre e si concluderà il 20 novembre 2016. Un evento storico, indetto a sorpresa da Papa Francesco – in anticipo rispetto alla data prevista del 2025 –, che porterà nella capitale un maggiore flusso turistico di pellegrini e turisti internazionali: almeno il 5% in più, si stima, percentuale che fu registrata in occasione del Giubileo del 2000.
Ma, a ben guardare, è probabile che l’evento romano registri numeri nettamente superiori, se si considera che negli ultimi anni il turismo religioso in Italia ha segnato una crescita costante, che non accenna a fermarsi. Roma, ma anche Assisi, Padova, San Giovanni Rotondo e numerosi itinerari che mescolano destinazioni religiose con mete più spirituali e culturali, come musei o centro artistici, hanno fatto registrare nel 2014 1,3 milioni di viaggi, circa il 3% del totale dei pernottamenti turistici, generando un apporto economico pari a circa 2,7 miliardi di euro, il 2,8% della spesa complessiva per pernottamenti in Italia (95 miliardi).
Secondo i dati elaborati dal Ciset di Ca’ Foscari, il centro studi specializzato in ricerche turistiche dell’università di Venezia, che ha preso in esame dati Unwto, Arc, Istar, Banca d’Italia, il turismo religioso muove ogni anno in Italia 40 milioni di persone, tra turisti ed escursionisti. I pellegrini in senso stretto rappresentano il 20% del movimento complessivo, mentre è in crescita la componente dei turisti culturali, cioè di chi visita chiese, musei diocesani o santuari per interesse non strettamente religioso. Le mete più iconiche – San Pietro, Assisi, la Basilica del Santo a Padova – raccolgono tra i 3 e i 5 milioni di visitatori creando una polarizzazione che va a discapito di altri siti, ma sono in crescita mete alternative, come i percorsi devozionali a piedi (la Via Francigena o le Vie Crucis). I turisti religiosi appartengono soprattutto alle generazioni adulte (51-65 anni) e anziane (over 65), ma i giovani sono in aumento. I visitatori stranieri provengono principalmente da Germania (13,5%), Polonia (12,9%), Stati Uniti (12,4%), Spagna (10,6%) e Francia (8%). «Francesi, spagnoli e tedeschi sono stati i protagonisti del Giubileo del 2000 – dice Mara Manente, direttrice del Ciset -. Possiamo ipotizzare che anche in occasione del Giubileo 2015 registreranno i flussi stranieri maggiori. In generale, la crescita della componente spirituale e l’”appeal” di Papa Bergoglio saranno sicuramente un incentivo maggiore rispetto al passato».
Proprio sulla scia della vitalità del comparto, i primi di ottobre si è svolta a Padova la prima edizione della Borsa del Turismo Religioso Internazionale. Oltre 220 sellers, 66 buyers accreditati, per la metà stranieri, 20 espositori e una media di 42 “business match”, i numeri della manifestazione. «Abbiamo colto nel segno – dichiara il direttore generale Nicola Ucci -. Aver creato un evento di promo-commercializzazione del turismo religioso e dei suoi itinerari di fede, arte e cultura ha permesso agli operatori di confrontarsi e prepararsi al meglio in vista del Giubileo straordinario. In Italia mancava una manifestazione di questo genere».