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 2015  novembre 06 Venerdì calendario

Perché gli Stati Uniti intervennero nella Prima Guerra Mondiale

Ero convinto che l’ingresso degli Stati Uniti nella Grande guerra fosse opera di uno scambio di cortesie tra i sionisti e gli inglesi. Ma il professor Emilio Gentile è di diversa opinione e «ubi maior minor cessat». Gli Stati Uniti sarebbero intervenuti perché i tedeschi imprudentemente avevano sobillato i messicani con la proposta di formare un’alleanza contro gli Usa. Ne è una prova il telegramma Zimmermann. Può descriverci quelle vicende?
Antonio Fadda
antonio.fadda@virgilio.it
Caro Fadda,
Arthur Zimmermann era il ministro degli Esteri del governo tedesco e il suo telegramma, intercettato e decifrato dai servizi britannici, conteneva istruzioni per l’ambasciatore di Germania a Città del Messico. Se il governo messicano avesse dichiarato guerra agli Stati Uniti, quello del Reich si sarebbe impegnato ad ottenere che l’America restituisse alla grande Repubblica latino-americana i territori (circa due milioni di chilometri quadrati) che le aveva strappato con la guerra del 1846. È certamente vero che il caso Zimmermann ebbe l’effetto di indebolire i settori isolazionisti della pubblica opinione americana e di mettere in serio imbarazzo la forte comunità tedesca degli Stati Uniti. Ma quell’episodio non sarebbe bastato a provocare il conflitto se non vi fossero state altre ragioni, più decisive.
Hans Morgenthau, uno dei maggiori studiosi della storia diplomatica europea e capofila della scuola realista, spiegava ai suoi allievi che le vere ragioni dell’intervento americano nella Grande guerra erano altre. Approdato all’Università di Chicago durante l’esilio americano, Morgenthau sosteneva nelle sue lezioni che gli Stati Uniti e la Gran Bretagna, nonostante la guerra d’indipendenza e i loro frequenti bisticci negli anni successivi, erano uniti da un patto tacito. Gli Stati Uniti avrebbero rispettato la presenza britannica in Canada ma avrebbero considerato il resto del grande continente americano un’area d’influenza dove qualsiasi intervento europeo sarebbe stato sgradito e mal tollerato. Mentre la Gran Bretagna, d’altra parte, avrebbe garantito la libertà dei traffici nell’Oceano Atlantico. Lo sviluppo della flotta tedesca nel Novecento, quindi, non aveva preoccupato soltanto la Gran Bretagna. Anche gli Stati Uniti avevano assistito con timore alle ambizioni marittime di una potenza che stava acquistando in Europa una posizione dominante.
Queste preoccupazioni rispecchiavano gli interessi della classe dirigente, vale a dire un minoranza. Per portare il Paese in guerra, tuttavia, occorrevano altri argomenti, più adatti a suscitare le emozioni della pubblica opinione. Il caso Zimmermann dopo l’indignazione provocata dall’affondamento del Lusitania (un transatlantico britannico con molti passeggeri americani, silurato da un sommergibile tedesco al largo della costa britannica nel maggio 1915) ebbe questo effetto.