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 2015  novembre 06 Venerdì calendario

Andarsi a mangiare la pizza negli Emirati (Ras Al Khaimah: tra i sette Emirati è quello più «a piedi scalzi», ideale per i weekend di sport e relax)

Chi lo ha scoperto dice di preferirlo ai «cugini» vicini, più famosi e più fotografati, per il fascino mediorientale e informale. Per gli abitanti di Dubai è quasi un rito affittare una casa a Ras Al Khaimah: tra i sette Emirati è quello più «a piedi scalzi», ideale per i weekend di sport e relax.
Si parte dalla frenesia dei Mall e delle grande catene alberghiere e in meno di un’ora d’auto dall’aeroporto di Dubai si raggiunge un nuovo mondo: i grattacieli sono appena due, ogni condominio ha accesso alla spiaggia, c’è una lunga corniche per fare jogging al tramonto e l’unico campo da golf degli Emirati affacciato sul mare è qui.
Ras Al Khaimah è il nuovo modo (di moda) per viaggiare tra gli sceicchi, soprattutto grazie alla formula più economica: ci sono le grandi catene, ma anche residence dove è possibile affittare un monolocale (mai inferiori ai 40 mq), spendendo la metà. Se a Dubai la soluzione è un ripiego, qui è un’opportunità: i condomini ad Al Hamra Marina hanno la piscina nel giardino, il mare a 25 metri di distanza, e una spiaggia lunghissima. Ideali per le famiglie, hanno il supermercato a 50 metri aperto 24 ore su 24 e, dettaglio fondamentale, costano 350 euro alla settimana.
Il fenomeno è nato quasi per caso, grazie al passaparola dei manager italiani domiciliati a Dubai, che nel fine settimana esploravano i dintorni. Alessia Benedetta Gelosa, avvocato che si occupa di diritto industriale e internazionale tra Italia e Medioriente, è una di questi: nel suo carnet ci sono indirizzi di agenzie immobiliari come «Oksana Emyan» o «Moontime», per affittare un alloggio settimanale al prezzo di una notte in hotel. «Se Dubai è Las Vegas, Ras Al Khaiman è la Svizzera del Medioriente, anche per gli alti livelli di sicurezza – dice la professionista —. Dista 45 minuti da Dubai e 30 minuti dall’Oman, dalla penisola di Musandam: ci sono il mare, la montagna e le dune. A Dubai il deserto è piatto e color bianco-grigio, a Ras Al Khaimah è rosso e terracotta, e spesso si vedono cammelli selvaggi».
L’avventura si vive grazie al Desert Safari, a bordo di una 4x4: la giornata finisce con un giro sul cammello e una cena attorno al fuoco da campo (gite prenotabili su rakandsun.com). Al Bassata Desert Village, i tetti delle tende sono in pelle di capra e l’illuminazione è data dalle lanterne a gas: qui si impara la Tanoura, un’antica danza egiziana o si torna con un arzigogolato tatuaggio all’hennè (www.travco.com). Tra le escursioni c’è anche quella per vedere le tradizionali gare di cammelli: si svolgono dalle 6.30 alle 8.30 della mattina tutti i venerdì e sabato, l’accesso è gratuito e conviene farsi accompagnare da una guida.
La vita dinamica è la marcia in più del nuovo Emirato: non c’è solo il golf, ma anche la pesca d’altura, le escursioni in kajak, il trekking (qui esiste l’unica montagna di 1800 metri degli Emirati, con tanto di baite per lo spuntino) e poi le terme: Khatt Springs è una sorgente dalle proprietà curative, con acque che risalgono da una profondità di 90 metri ad una temperatura di 40°C.
Se Dubai non ha spiagge pubbliche e l’unico modo per vivere il mare è entrare nei costosi beach club, qui esistono tratti di litorale liberi e bellissimi (attenzione ai pezzi di vetro sulla sabbia). Ma per chi ama la comodità, a 5 minuti dai condomini Al Hamra Village ci sono hotel che mettono a disposizione spa, bar e ristorante. La scelta degli alberghi è per tutte le tasche: bello e conveniente, secondo chi lo frequenta, è il Double Tree by Hilton in Marjan Island (il resort utilizzato da Francorosso). Più esclusivo è il Waldorf Astoria (tel. +971-7-2035555): qui le steakhouse Lexington Grill e il ristorante mediorientale Marjan sono da non perdere. Alternative a 5 stelle: The Rixos Bab Al Bahr Hotel e The Banyan Tree Beach Resort, dove si pratica la falconeria e persino l’Archery Range, l’antica arte del tiro con l’arco ( www.banyantree.com ).
Anche mangiare è una sorpresa: «Il Principe» è un ristorante-pizzeria sulla strada (rarissimo trovarne, in genere sono dentro ai Mall o agli hotel internazionali), dove la pizza è eccellente grazie alla mozzarella bio prodotta in casa. Sempre per la pizza, Pesto restaurant impasta pensando ai celiaci, mentre Casa Maghrib mette a tavola la tradizione marocchina. Alle 9 la colazione è allo Yatch Club di Al Hamra: al di là del nome, non è affatto costoso (AED 70). Vale la pena tenersi liberi intorno alle 16, per il rito dell’afternoon-tea al Camelia lounge bar del Waldorf Astoria (nota dolente, è un po’ caro). Sempre nell’hotel ci si regala un massaggio, ma ci sono anche le alternative economiche: da Tip&toes, al secondo piano di Al Hamra Mall, massaggio e manicure sono impeccabili, e un tè sul molo dello Yachting club in Al Hamra al tramonto è da album dei ricordi. E i bambini? A 3 minuti di taxi da Al Hamra (sono economici, il costo per 10 ore è di 150 euro), c’è Ice Land, parco giochi con scivoli e piscine. Ma se si va in gita a Musandam si può notare con i delfini.