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 2015  novembre 05 Giovedì calendario

Ecco chi sono i 30 avvocati più potenti d’Italia. Per ognuno di loro un breve ritratto

Da piccole realtà artigianali a strutture complesse. C’erano una volta gli studi legali. Oggi sono vere e proprie organizzazioni che mettono a fattor comune competenze e specializzazioni diverse per rispondere alla domanda di assistenza dei clienti. Imprese, banche, fondi sempre più proiettati in una dimensione internazionale. Realtà protagoniste di fusioni e acquisizioni, quotazioni in Borsa o grandi operazioni di finanza strutturata che hanno bisogno di essere affiancate non solo da tecnici del diritto, ma soprattutto da esperti di business capaci di comprendere e parlare la lingua degli affari.
In questo contesto, l’identificazione dei più importanti professionisti dell’anno non può che coincidere con quanti abbiano saputo interpretare in maniera più innovativa l’evoluzione del proprio ruolo, fuori e dentro gli studi legali.
La reputazione professionale resta un fattore essenziale, al quale si sommano, come sempre, la capacità di relazione e quella di generare occasioni di business.
Ma sempre di più, gli uomini nuovi di questo mercato, che nell’ultimo anno è arrivato a muovere quasi 1,7 miliardi di euro, si distinguono per le loro attitudini gestionali, oltre che per la propria visibilità mediatica. Doti che si manifestano sempre di più non solo all’interno delle care vecchie associazioni professionali, ma anche in azienda esercitando funzioni in-house.
Quello a cui si assiste è una sorta di passaggio del testimone tra i rainmaker, gli uomini della pioggia che in passato sono riusciti a costruire grandi carriere giocando praticamente da “solisti” sul mercato dei servizi legali, e gli avvocati-manager, ovvero quei professionisti che non solo si distinguono per la capacità di “originare” mandati e far crescere i conti delle law firm in cui lavorano, ma sono anche figure capaci di gestire la complessità di queste strutture valorizzandone le potenzialità.
Il mondo è radicalmente cambiato, dopo la lunga crisi degli ultimi otto anni. E con esso anche la professione. Sembra essersene accorto persino il Legislatore, che nel disegno di legge sulla concorrenza ha deciso non solo di consentire agli studi legali di darsi eventualmente una forma societaria, ma ha aperto alla possibilità di fare spazio a soci di capitale nell’azionariato di queste strutture. Sempre più imprese, sempre meno botteghe.
• 1 (+21)
Il demiurgo
Stefano Simontacchi – 45 anni
La svolta. Con Marcello Giustiniani, suo co-managing partner, ha gestito il delicato passaggio generazionale nel maggiore studio legale d’affari italiano, governando il cambio di nome da BonelliErede Pappalardo a BonelliErede. Nel frattempo, lo studio ha continuato a crescere e sul piano dei ricavi si è confermato il più ricco del settore, con un giro d’affari stimato in 137 milioni di euro, a cui Simontacchi ha contribuito per circa il 12%.
Attualità. Nel 2015 è entrato nel cda di Rcs in quota Cairo. È tra gli esperti più ascoltati dal governo Renzi su alcune delle riforme in cantiere: il suo ruolo è stato fondamentale nella nascita del Patent Box, lo sgravio fiscale su brevetti e marchi protetti. Molto attivo nel dibattito sulla riforma delle Agenzie fiscali.
Segni particolari. E spesso in viaggio tra Londra, dove BonelliErede ha una sede, e l’Olanda, dove Simontacchi dirige il Transfer Pricing Research Center di Leiden, punto di riferimento per i responsabili fiscali, amministrativi e della corporate governance delle multinazionali. È convinto che l’Africa possa rappresentare una grande opportunità per la crescita e lo sviluppo delle aziende (e degli studi legali italiani). A tal proposito, si prepara a guidare un progetto pensato ad hoc, sotto l’egida dello studio.
• 2  (+27)
Il trascinatore
Filippo Troisi– 50 anni
Il record. Cofondatore dello studio Legance, è riuscito con suoi soci ad azzerare la distanza – in termini di reputazione e leadership – dei primi tre studi legali italiani per fatturato (BonelliErede, Chiomenti e Gianni Origoni Grippo Cappelli) dal resto del mercato. Il giro d’affari del suo studio è cresciuto del 20%, arrivando a 60 milioni di euro, e il numero di collaboratori è passato dagli 80 del 2007 ai 190 di oggi. Tra i clienti consolidati: Fiat e Generali per l’Italia, Goldman Sachs e Fortress per l’estero.
Attualità. La banca d’affari americana e il fondo statale di Singapore Gic sono stati assistiti da Troisi nel recente scioglimento di Sintonia, holding di partecipazioni della famiglia Benetton. Inoltre, l’avvocato ha fatto parte del team che ha seguito per conto di Prelios e Fortress l’acquisizione di Uccmb.
Pensatoio. Troisi e soci hanno fatto di Legance anche un think tank per la finanza che conta. Ogni anno, in primavera, riuniscono a Londra banchieri e politici per discutere di mercati e scenari. Lo scorso marzo, c’erano Carlotta De Franceschi, ex Goldman Sachs, e consigliere economico di Renzi, Domenico Siniscalco, Gianni Tamburi, Luigi De Vecchi e Giuseppe Castagna.

• 3 (+1)
Il leader
Bruno Gattai – 56 anni
L’espansione. Il fondatore di Gattai Minoli Agostinelli & partners si conferma leader carismatico di un team che continua ad attirare talenti del legal business: l’ultimo è Riccardo Agostinelli. Dopo Milano e Roma, lo studio aprirà a Londra. Cresce il giro d’affari (+18,8%), arrivato a 12 milioni di euro.
Attualità. Ex talento dello sci e telecronista ai tempi di Alberto Tomba, ha assistito Clessidra nel rilevare il 90% di Cavalli e l’80% di Arredoplast. Di recente ha affiancato Martinetti e Grom nella vendita della catena di gelaterie Grom a Unilever.
Strategie. Dopo l’m&a e il finance, la boutique dovrà costruire una pratica d’eccellenza anche nel contenzioso, probabilmente reclutando nuovi soci.
• 4 (-3)
Il recordman
Francesco Gianni – 64 anni
In campo. Fondatore di Gianni Origoni Grippo Cappelli, è uno dei signori indiscussi del mercato m&a, il più strategico per i bilanci degli studi legali d’affari italiani. Il motivo? Non solo è un naturale collettore di mandati, grazie a una rilevante rete di contatti, ma è anche uno degli ultimi rainmaker che fanno ancora il lavoro in prima persona.
Attualità. Nel 2015 ha all’attivo sette operazioni di fusione e acquisizione, per un valore di oltre 6 miliardi di euro. Tra queste: la cessione di Sigma Tau Pharma a Baxter, l’acquisizione di World Duty Free da parte di Dufry e la conquista di Ansaldo Sts da parte di Hitachi. Impegnato nel processo di quotazione di Poste Italiane, ha affiancato Bee Taechaubol nel tentativo di rilevare il 49% del Milan.
Verso Oriente. Dopo aver aperto una sede a Hong Kong e aver siglato un’alleanza con i cinesi di Han Kun, per il futuro sta pensando a nuove opportunità anche in Iran.
 
• 5 (+3)
Il genio
Sergio Erede – 75 anni
Attualità. Socio fondatore di BonelliErede, ha condotto a buon fine l’operazione Alitalia-Etihad. Ha assunto un ruolo più defilato rispetto all’attività di business ordinaria, ma
conserva i rapporti con le maggiori famiglie industriali italiane. Ha affiancato i Del Vecchio nella riorganizzazione di Luxottica e i Benetton nello scioglimento di Sintonia.
Non solo legal. Gli inglesi di Chambers lo hanno definito un legal genius. Ma Erede non si dedica solo all’attività legale. Insieme con Roberto Italia, ha appena lanciato Space2: si tratta della seconda Spac avviata per investire nel made in Italy di qualità, che ha raccolto 300 milioni di euro. L’operazione segue il successo di Space che, lo scorso anno, ha portato in Borsa la mitica Fila (lapis e affini).
La curiosità. Erede è l’unico tra i grandi dell’avvocatura d’affari italiana ad avere un profilo su Twitter. Peccato, però, che si tratti di un fake.
• 6 (=)
Il fuoriclasse
Michele Carpinelli – 67 anni
Attualità. Un superavvocato, chiamato dai grandi soci di Rcs Media Group per trovare un accordo sulla governance alla vigilia del rinnovo del consiglio di amministrazione. Sul piano del business, ha guidato lo studio Chiomenti che ha affiancato Camfin nella gestione del passaggio del controllo di Pirelli ai cinesi di ChemChina. Ha guidato il team che ha assistito Vivendi nell’acquisizione di un ulteriore 4,76% di Telecom.
La poltrona. Storico consulente Fininvest. Risulta nel consiglio di sorveglianza di Deutsche Bank Italia.
Doppia competenza. Gli è riconosciuta una spiccata capacità di comprensione delle logiche del business. Forse perché è anche un commercialista.
• 7 (new)
Il primo
Massimo Mantovani – 52 anni
Attualità. È a capo del Legal& Regulatory Affairs di Eni ed è considerato il general counsel più potente d’Italia. È il primo avvocato ad aver dato lustro alla funzione legale in-house, ovvero interna alle aziende.
Il colosso. Guida una struttura legale che conta 330 professionisti, uffici in 27 Paesi e una revenue per lawyer da capogiro: 490 milioni. In 5 anni il gruppo ha seguito 13 operazioni di m&a, per un valore di 16,354 miliardi di euro (fonte Mergermarket).
Economie. Convinto sostenitore dell’ottimizzazione dei costi legali esterni, ha portato a 200.000 euro la spesa media esterna per legale interno dell’Eni, a fronte di una media di settore di 390.000 euro.
• 8 (-5)
La guru
Claudia Parzani – 44 anni
Attualità. L’unica socia donna di Linklaters in Italia è diventata una guru del pensiero innovativo, tanto che Audi l’ha voluta tra i testimonial della campagna sull’innovative thinking assieme alle sorelle Nonino, a Federico Marchetti di Yoox e Andrea Illy.
Business. «Claudia è il capital market»; a pensarlo sono in tanti nei salotti della finanza italiana. Solo per restare agli ultimi mesi, Parzani ha lavorato all’aumento di capitale di Mps e alle emissioni obbligazionarie di Beni Stabili e Telecom. Siede nei consigli d’amministrazione di Allianz e Borsa Italiana.
Parità. È il volto-simbolo dell’impegno a favore dell’affermazione delle donne nelle professioni. Dice: «Vorrei che l’equilibrio di genere e il rispetto e la valorizzazione di tutte le diversità divenisse realtà». È sua l’idea dei “Breakfast @Linklaters”.
• 9 (new)
Il regista
Francesco Gatti – 51 anni
Attualità. Ha guidato lo studio d’Urso Gatti e Bianchi nel passaggio generazionale, seguito alla scomparsa del fondatore Carlo d’Urso, e nella costruzione di una nuova super boutique, attiva nel corporate finance con un team di professionisti guidato da Carlo Pavesi.
Le operazioni. Ha lavorato ad alcuni dei deal più importanti del 2015: con Stefano Valerio ha portato alla meta la nascita di Pillarstone, il veicolo messo in piedi da Kkr con Intesa e Unicredit destinato alla gestione dei crediti problematici; inoltre ha assistito le due maggiori banche nazionali nel passaggio del controllo di Pirelli a ChemChina.
Con il governo. L’avvocato, da sempre persona di fiducia in Mondadori, ha anche affiancato governo e Cassa depositi e prestiti nella predisposizione dello statuto del Fondo Salva imprese.
 
• 10 (=)
Il consigliere
Roberto Cappelli – 60 anni
Fiducia. Per la finanza che conta, il socio di Gianni Origoni Grippo Cappelli è molto più che un semplice avvocato. È un consigliere di fiducia per partite complesse e delicate.
Attualità. Alessandro Profumo l’ha voluto al suo fianco per negoziare l’accordo con J.C.Flowers, che gli ha permesso di acquisire la partecipazione di maggioranza in Equità Sim assieme al management della società di intermediazione mobiliare. Ma non è tutto. L’avvocato Cappelli ha anche assistito il management di Unicredit nella gestione dell’accordo su Pioneer stretto con Santander.
La conquista. Cappelli sembra anche essere diventato uno degli avvocati italiani di  Vincent Bolloré. Infatti, ha assistito Vivendi, società presieduta dall’uomo d’affari francese nella cessione di Gvt a Telefonica e nella gestione del conseguente ingresso nell’azionariato di Telecom Italia al posto degli iberici.
• 11 (new)
Il timoniere
Carlo Croff – 60 anni
Nuovo corso. Dopo il passaggio generazionale nello studio Chiomenti, guidato da Michele Carpinelli, Croff è stato nominato socio di riferimento nell’adozione di una nuova governance che include la presenza di un managing partner (Filippo Modulo) e cinque soci gestori, responsabili di diverse aree dello studio.
Attualità. Fratello del banchiere Davide Croff, ex ad di Bnl, è un avvocato d’affari a tutto tondo. Ha appena gestito la vendita delle attività idroelettriche di E.on a Erg, il passaggio dell’80% di B&B Italia a Investindustrial e l’acquisizione del 100% di Caf (Centrale Attività Finanziarie) da parte del fondo statunitense Lone Star.
L’alleanza. Ha siglato accordi con importanti studi europei: Gide (Francia), Cuatrecasas (Spagna) e Gleiss Lutz (Germania).
• 12 (-3)
Il filosofo
Giuseppe Lombardi – 66 anni
Attualità. Ha affiancato Ilva nella richiesta di amministrazione straordinaria e nella transazione da 156 milioni di euro con Fintecna. Sul fronte m&a, ha assistito Mid Industry Capital nell’opa lanciata da Vei e ha curato gli interessi di Clessidra nell’uscita da Cin e Moby.
Segni particolari. Ristrutturazioni, transazioni-rompicapo e contenziosi: è come il Wolf di Quentin Tatantino, risolve problemi. Ha evitato a Fininvest il pagamento di 100 milioni di euro (al netto di rivalutazione e interessi) per il presunto danno d’immagine subito da Cir per la vicenda Lodo Mondadori.
Curiosità. Ha anche una laurea in filosofia con «lode e dignità di stampa».
• 13 (+3)
Lo stratega
Patrizio Messina – 46 anni
Attualità. Sirio, Isaia & Isaia, Renco, Cartiere Villa Lagarina, Landi Renzo e Micoperi: tutte piccole medie imprese che hanno emesso un minibond nel 2015. Con un ruolo fondamentale svolto da Messina, managing partner italiano dello studio americano Orrick.
La crescita. Ha puntato, da bravo stratega, al consolidamento di aree come il diritto finanziario e la consulenza societaria (affidata al senior partner Alessandro De Nicola) ma anche allo sviluppo di settori come l’energy, guidato da Carlo Montella, e l’m&a, in cui opera Guido Testa.
 
 • 14 (new)
L’europeo
Francesco Sciaudone – 45 anni
L’evoluzione. Esperto di European union competition law, ha assistito Enav nell’emissione del bond da 180 milioni e affiancato le banche che hanno finanziato il project bond da 600 milioni di Autostrade Brescia-Padova. È consulente per la sicurezza alimentare del Parlamento Europeo, e advisor della Commissione Ue in materia di sicurezza stradale e di tutela dei consumatori.
La sfida. Quando sembrava che lo studio Grimaldi fosse destinato a un ridimensionamento senza ritorno, è stato l’unico dei soci storici a restare al fianco di Vittorio Grimaldi e a credere nel rilancio della law firm romana. Dopo due anni, è tra i professionisti di punta di una organizzazione che conta oltre 100 professionisti e un fatturato di 24 milioni di euro, cresciuto del 20% nell’ultimo anno rispetto all’esercizio precedente.
La frase. Francesco Sciaudone crede nelle potenzialità del passaggio alla forma societaria degli studi legali associati. Queste organizzazioni, dice, «per diventare stabili e durature, vanno rese indipendenti dalle sorti dei singoli professionisti».  
• 15 (new)
Il viaggiatore
Antonio Pedersoli – 56 anni
A tutta Cina. Ha iniziato cinque anni fa a setacciare il mercato cinese per trovare opportunità di business. E nel 2015 è arrivato il momento del big deal. E riuscito a ottenere il mandato per l’acquisizione di Pirelli da parte del colosso ChemChina: un’operazione da oltre 8 miliardi di euro, tra le più ricche di quest’anno, a cui ha lavorato assieme ad Andrea Gandini, a sua volta partner di Pedersoli e Associati.
Attualità. Tra le ultime operazioni seguite, l’uscita di Officina dell’Arte da Barovier & Toso, l’assistenza a Zignago Holding (famiglia Marzotto) nell’acquisizione di una quota di minoranza in Golden Goose e nell’ingresso nel capitale di Hugo Boss.
Segni particolari. Pedersoli preferisce mantenere un profilo basso, tanto che l’ultima directory internazionale Chambers ha “bucato” il suo nome nell’elenco dei protagonisti dell’attività m&a in Italia. Una svista clamorosa: nel 2014 l’avvocato ha dominato il settore con sette operazioni, per un valore di 915 milioni di euro.
• 16 (-5)
L’etico
Gregorio Gitti – 51 anni
L’alleanza. Parlamentare di area Pd, dopo essere uscito da Pavesi Gitti Verzoni, ha creato con Daniele Raynaud una boutique specializzata nella consulenza alle imprese e alle istituzioni finanziarie. Il focus? Le opportunità di business con l’Asia.
L’impegno. È l’ideatore della Fondazione Etica, con cui ha avviato un osservatorio sulla spesa dei Comuni e creato il rating per misurare la sostenibilità delle Pubbliche Amministrazioni. Ha ricoperto vari incarichi amministrativi in importanti società, quali Edison, Flos, Librerie Feltrinelli e Sabaf.
Il record. Nipote di Angelo Gitti, fondatore della Cisl, e genero di Giovanni Bazoli, presidente di Banca Intesa, è l’avvocato più ricco del Parlamento con 3.696.523 euro (redditi 2013).
• 17 (+2)
La regina
Catia Tomasetti – 51 anni
Poltrone. Quando Marino fece il suo nome per la presidenza dell’Acea, a Roma si chiedevano chi fosse. Un anno dopo, la socia di BonelliErede è una delle persone più potenti della Capitale. E Acea è rimasta fuori da Mafia Capitale grazie alle nuove procedure di controllo.
Attualità. Da avvocato, ha seguito il rifinanziamento di Metro 5 a Milano ed è nel team che affianca Abertis per la Brescia-Padova.
• 18 (=)
Il negoziatore
Angelo Zambelli – 53 anni
Attualità. Socio dello studio Grimaldi, si è occupato dei profili lavoristici legati alla cessione di Ansaldo Breda e Sts a Hitachi. Con Barbara Grasselli, ha seguito la ristrutturazione di Frette, negoziando l’accordo con le segreterie nazionali di Cgil Cisl e Uil, la riorganizzazione dello spin off di Moncler, Isc e il riassetto di Alstom Grid in Italia.
Fiducia. Tra i suoi clienti, anche molti manager. Come Matteo Arpe, patron di Sator, assistito sia ai tempi dell’uscita da Mediobanca sia in occasione dell’addio a Capitalia.
La passione. Ama la montagna e lo sci, ma non le località troppo modaiole.
• 19 (-4)
Mr Spac
Stefano Valerio – 45 anni
Oggi. Special Purpose Acquisition Company? Lui sa tutto. Ha seguito Green Italy 1 nell’investimento in Prima Vera e Ipo Challenger per Italian Wine Brands.
Versatilità. Al fianco di Yoox nell’acquisizione di Net à porter, con le banche nella ristrutturazione di Mercatone Uno e con la Irca nel passaggio del controllo ai francesi di Ardian.
Diplomazia. Tra i soci dell’ex studio d’Urso Gatti e Bianchi, è quello che ha lavorato con la maggiore diplomazia all’alleanza con Pavesi e Verzoni.
 
• 20 (+4)
Il ciclista
Marcello Giustiniani – 51 anni
Attualità. Co-managing partner di BonelliErede, ha seguito gli aspetti giuslavoristici del fallimento del Parma Calcio e affiancato Mps nella terziarizzazione delle attività non-core.
Segni particolari. Viene definito “instancabile”, Sarà merito anche del training in bici?
La fraase. A proposito del Jobs Act ha detto: «Dovremmo litigare meno: togliere la toga e vestirci da consulenti».
BEN OTTO NEW ENTRY–
• 21 (new) Giuseppe De Palma– età 47
• 22 (new) – Domenico Fanuele – età 47
• 23 (new) – Daniele Bonvicini – età 66
• 24 (new) – Andrea Parrella – età 49
• 25 (new) – Giovanni Lega – età 58
• 26 (new) – Salvatore Lo Giudice – età 49
• 27 (new) – Ferdinando Emanuele – età 48
• 28 (+1) – Andrea Accronero – età 49
• 29 (+4) – Guglielmo Maisto – età 63
• 30 (new) – Bruno Giuffrè – età 53