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 2015  novembre 05 Giovedì calendario

Non solo Bertone. Sono numerosi gli appartamenti vaticani di centinaia di metri quadrati concessi in uso ai cardinali: più ampia è la metratura, più evidente è l’importanza del porporato. E intanto papa Francesco vive in 50 metri quadri

Casa dolce casa. Se poi provvista di terrazzo e parecchie stanze è meglio. Lo spazio al di là del Tevere non manca e, di conseguenza, in Vaticano le metrature abitative hanno tradizionalmente abbondato. I palazzi sono di antica fattura, costruiti quando c’erano ancora le corti con stuoli di camerieri, sicché da allora le ristrutturazioni che si sono avvicendate, cardinale dopo cardinale, non sono mai state soggette a divisioni razionali. Cosa che, invece, vorrebbe affrontare Papa Bergoglio prima o poi. Lui che a Buenos Aires si accontentava di una specie di monolocale, e che dopo l’elezione nel 2013 ha scelto senza indugi di abitare in 50 metri quadri a Santa Marta: stanza da letto, anticamera e bagnetto. Fine. I paragoni non possono che saltare agli occhi, tanto che lui stesso in diverse circostanze ha chiarito che lo stile di vita francescano non si può imporre a nessuno. Ha anche aggiunto che l’appartamento papale dove ha preferito non trasferirsi una volta eletto, non è eccessivamente lussuoso. Il problema di fondo riguardava semmai gli effetti che l’isolamento avrebbe arrecato alla sua vita. Lassù è difficile incontrare gente. Francesco, invece, ama il contatto diretto e a Santa Marta le occasioni non mancano visto che utilizza ogni giorno il refettorio comune, così come altre zone, compresa la cappella.
RISTRUTTURAZIONI
A far saltare il tappo è stato l’ampio appartamento scelto dal cardinale Bertone. Dopo avere lasciato l’incarico di segretario di Stato, ha chiesto (e ottenuto) la possibilità di ristrutturare due appartamenti nel palazzo san Carlo, una palazzina ottocentesca a pochi metri da Santa Marta, provvista di una bellissima terrazza. I metri quadrati sono circa 350. Ad un settimanale diocesano il cardinale scrisse una lettera per difendersi dalle accuse che gli erano piovute addosso. «L’appartamento spazioso, come è normalmente delle residenze negli antichi palazzi del Vaticano, e doverosamente ristrutturato (a mie spese), mi è concesso temporaneamente in uso e dopo di me ne usufruirà qualcun altro. Come diceva il Santo Pontefice Giovanni XXIII non mi fermo a raccogliere le pietre che sono scagliate contro di me». Le spese di ristrutturazione sono state probabilmente ripartite, perché il Governatorato ha pagato una fattura di poco più di 50 mila euro. L’assegnazione degli appartamenti è stata spesso al centro di battaglie e malumori. Naturalmente più la metratura ottenuta in concessione era ampia, e più evidente era il peso e l’influenza del porporato. Qualche anno fa cercarono pure di sfrattare un anziano cardinale, Agustoni, ultra novantenne e malato. Sulla sua casa vi avevano messo gli occhi altri ecclesiastici. Una ingiustizia. Fu costretto ad intervenire Papa Ratzinger per garantire all’anziano inquilino di stare tranquillo a casa sua senza temere di fare valigia da un momento all’altro. Nel libro di Nuzzi viene pubblicata una tabella con l’elenco delle case extra large. In cima alla lista c’è la dimora ufficiale del ministro degli Esteri, quasi 800 metri quadri. Seguono la casa del Governatore chiamata anche «sette bagni» perché ha sette stanze da bagno, dell’argentino Sandri (500), Piacenza (368), Mueller (300). Vallejo Balda, il corvo ora in cella, abita con la madre in 180 metri quadri.