Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  novembre 05 Giovedì calendario

Come coltivare il San Marziano

MILANO. Il pomodoro dello spazio sta germogliando in Italia. Nei laboratori dell’Enea dove i ricercatori guidati da Eugenio Benvenuto – nell’ambito del progetto Bioxtreme – stanno mettendo a punto “San Marziano”, come lo chiamano loro, un ortaggio in grado di crescere in orbita.
Quali sono le caratteristiche di questo pomodoro, dottor Benvenuto?
«Cresce in coltivazione idroponica, riciclando acqua e nutrienti in proprio e grazie solo alla luce dei led. Deve essere in grado di dar frutto in un ambiente ostile per le piante come per gli uomini a causa di microgravità e le radiazioni».
Che qualità nutritive deve avere?
«Una su tutte. Produrre molti anti- ossidanti, fondamentali per sostenere fisici stressati come quelli dei cosmonauti, che spesso fanno i conti con problemi di immunodepressione».
A che punto sono le ricerche?
«Oggi stiamo studiando la reazione degli ideotipi selezionati alle condizioni estreme dell’Iss. Poi valuteremo come ridurre al minimo i problemi emersi. Quindi si potrà passare alla sperimentazione reale della coltivazione a bordo. Una svolta importante specie per eventuali missioni come quelle su Marte, dove la durata – qualche anno – obbligherà anche ad auto-prodursi cibi freschi».