Corriere della Sera, 5 novembre 2015
Benzema in cella per un ricatto sessuale (ma dovrebbe essere innocente)
PARIGI L’attaccante della nazionale francese Karim Benzema ha passato la notte in custodia cautelare, dopo una giornata di interrogatori a proposito del ricatto ai danni del suo compagno di squadra nei Bleus, Mathieu Valbuena.
Poco prima delle nove di ieri mattina, protetto da un cappuccio, Benzema si era presentato nei locali della polizia giudiziaria di Versailles. Gli inquirenti vogliono determinare il suo ruolo nella vicenda: se si sia comportato da amico che ha cercato di dare consigli disinteressati, o invece da complice dell’estorsione.
Quando giocava per l’Olympique Marsiglia, fino al 2014, il centrocampista oggi dell’Oympique Lione Mathieu Valbuena è stato derubato del telefonino da Axel Angot, tuttofare dello spogliatoio. Nel telefonino c’era un video di una relazione sessuale di Valbuena con la sua compagna. Angot ne avrebbe parlato con un amico, che ha avuto l’idea di ricattare Valbuena: 150 mila euro o il video sarebbe stato diffuso. Il calciatore ha rifiutato di cedere al ricatto e si è rivolto alla polizia, che nelle settimane scorse ha già fermato, ascoltato e liberato senza accuse Djibril Cissé, l’ex calciatore della Lazio. Cissé, e Valbuena lo ha confermato, ha solo avvisato l’amico che era in pericolo, ma non ha partecipato al ricatto.
Il 5 ottobre scorso anche Benzema ha parlato a Valbuena del video, in occasione del ritiro della nazionale a Clairefontaine prima delle partite con l’Armenia e la Danimarca. Che cosa gli ha detto? Gli inquirenti vogliono verificare se l’attaccante dei Bleus e del Real Madrid abbia fatto pressioni sul compagno di squadra per conto dei tre organizzatori della tentata estorsione, che avevano contattato un conoscente del fratello di Benzema chiedendogli di fare da tramite.
Secondo l’avvocato Sylvain Cormier «Benzema si è messo a disposizione dei magistrati non appena il suo nome è apparso sui giornali. Quindi ha risposto senza esitare alla convocazione degli inquirenti. Benzema vuole porre fine il più presto possibile alla polemica, nata da un affare al quale non ha in alcun modo partecipato».
I tre protagonisti del ricatto, che frequentano l’ambiente dei calciatori, sono stati messi sotto inchiesta e posti in detenzione provvisoria a metà ottobre. L’ipotesi di reato è «ricatto e partecipazione a un’associazione a delinquere per un delitto punito con almeno cinque anni di carcere».