Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  novembre 04 Mercoledì calendario

Intesa raddoppia, in nove mesi porta i profitti a 2,7 miliardi. «È il miglior rendiconto dall’atto di nascita dell’istituto, siamo noi l’acceleratore della crescita economica»

Intesa Sanpaolo fa meglio delle previsioni raddoppiando il risultato del terzo trimestre a 722 milioni che porta i profitti dei nove mesi a 2,7 miliardi (1,2 miliardi nel 2014). «Siamo la banca dell’Italia tornata a crescere», ha commentato con palese soddisfazione il ceo Carlo Messina, tra gli artefici della performance. La Borsa però non ha condiviso l’entusiasmo, e nonostante i numeri record ha punito il titolo che, dopo aver ceduto fino al 4,47%, ha chiuso a 3,144 euro (- 1,13%). La delusione del mercato è probabilmente legata all’unico indicatore negativo: i proventi operativi scesi del 9,6% a 4,1 miliardi. Resta il fatto che Intesa archivia, con l’approvazione del cdg presieduto da Gian Maria Gros-Pietro, il miglior rendiconto dalla nascita. «Due miliardi sarà il minimo di dividendo che pagheremo, invece di chiedere soldi agli azionisti, comunque sono pronto a pagare un dividendo extra, anche se serve una delibera del board», ha annunciato Messina agli analisti. Nei nove mesi Intesa ha realizzato un utile ante imposte di 4,4 miliardi (+52,4%), un risultato della gestione operativa il più alto addirittura del 2007 (che fu 7,2 miliardi) e commissioni nette per 5,5 miliardi. Da sottolineare il 32,5% in meno di rettifiche (2,3 miliardi), le più basse dal 2011, così come si registra un calo del 25% dei flussi lordi. Alla luce di tale andamento positivo, l’indice patrimoniale (cet 1) del 13,4% è molto al di sopra dei requisiti previsti, al netto anche degli 1,5 miliardi di cedole maturate. «I risultati che presentiamo sono i migliori dalla creazione del nostro gruppo», ha aggiunto con orgoglio Messina. «É il secondo anno di esecuzione del piano di impresa e se stiamo registrando dei risultati migliori degli obiettivi fissati, il merito va ai collaboratori tutti che stanno posizionando la nostra banca ai vertici del settore in Europa». E ancora: «In una fase di netta ripresa del Paese, Intesa rappresenta l’acceleratore della crescita dell’economia reale, con l’erogazione di 29 miliardi di credito a medio-lungo a famiglie e imprese italiane nei nove mesi dell’esercizio; la crescita nei confronti di piccole imprese e famiglie è del 66%. Eroghiamo il doppio dei mutui dello scorso anno; di questi il 30% è andato a coppie giovani».
Per quanto riguarda lo stato patrimoniale consolidato, al 30 settembre i crediti verso la clientela erano attestati a 345 miliardi, in calo dell’1,4% rispetto ai nove mesi del 2014. La raccolta diretta bancaria ammontava a 359 miliardi, in diminuzione dello 0,3% rispetto al 31 dicembre 2014 e del 3,9% rispetto al 30 settembre 2014. Entrando nei singoli business, la Banca dei Territori è calata del 14% nel terzo trimestre a livello di utile (339 milioni) che è invece salito del 20,9% nei nove mesi (989 milioni). Bene la divisione corporate & investment banking nei nove mesi (profitti in crescita del 10,9% a 1.041 milioni) ma in calo nei tre mesi (- 42,51%). «Prevediamo una crescita significativa anche per l’anno prossimo» delle commissioni», ha annunciato Messina. «Non so se posso parlare di una crescita a doppia cifra, che è quello previsto nel budget. Per il margine di interesse possiamo avere una buona posizione: non posso parlare di crescita significativa, ma le probabilità che salga sono elevate». Sicurezza del banchiere sullo srep: «Abbiamo un significativo eccesso di capitale. Non abbiamo preoccupazioni».