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 2015  novembre 04 Mercoledì calendario

L’anno prossimo chiude la Michelin di Fossano. 400 dipendenti per strada

Lo stabilimento Michelin di Fossano (nel Cuneese, 400 dipendenti) l’anno prossimo cesserà la produzione e chiuderà. È il taglio occupazionale più pesante previsto in Italia dal colosso francese degli pneumatici. In una nota diramata ieri, il gruppo (tra i tre più grandi al mondo con Goodyear e Bridgestone) chiarisce che entro il 2018 fermerà anche gli impianti di Oranienburg (Germania) e Ballymena (Gran Bretagna), per un totale di oltre 1500 lavoratori, a causa del «contesto competitivo e della crisi economica degli ultimi anni, che hanno colpito in modo duraturo il mercato europeo degli pneumatici». La riorganizzazione costringerà il gruppo a registrare in bilancio una svalutazione di 280 milioni di euro delle sue attività.
Nuovi investimenti
Contemporaneamente Michelin informa che in Italia è previsto anche un investimento di 180 milioni di euro (dei 265 complessivi in Europa), per sviluppare in particolare i volumi di produzione di gomme per camion, auto e van, con il rafforzamento di altri due stabilimenti piemontesi: quello di Cuneo (il più importante al mondo, dopo la sede centrale di Clermont Ferrand e che ora occupa più di 2000 addetti) e quello di Alessandria (oltre 800). Michelin, inoltre, «si impegna ad assistere personalmente ogni dipendente nel trovare un impiego alternativo», con un piano che sarà messo a punto in accordo con i sindacati.
La scelta di chiudere lo stabilimento di Fossano sarebbe stata determinata dal calo del 45% della produzione registrato dal 2009, «con una situazione di cronica non saturazione degli impianti. I due terzi dell’attuale produzione di cavi metallici standard di Fossano – sostiene Michelin – sono oggi acquistabili sul mercato a costi decisamente inferiori».
In Italia sarà riorganizzata anche la rete logistica: i siti di Torino (che non sarà più magazzino intermedio) e Roma «saranno modernizzati» mentre quello di Tribano, che occupa 28 dipendenti, sarà chiuso entro fine 2017.
I timori
La reazione dei lavoratori dello stabilimento fossanese: quattro ore di sciopero oggi per ogni turno di produzione e una manifestazione, alla quale dovrebbe partecipare anche il segretario generale della Fiom, Maurizio Landini.
In serata è giunta una prima reazione del governatore del Piemonte Sergio Chiamparino: «La notizia dell’annunciata chiusura dello stabilimento Michelin di Fossano desta viva preoccupazione per le sorti delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti» scrive, aggiungendo di essersi messo in contatto con l’azienda «per un incontro in tempi ristretti, con l’obiettivo di dare prospettive e certezze ai lavoratori coinvolti». «La chiusura dello stabilimento Michelin di Fossano entro il 2016 (oltre 400 dipendenti coinvolti), oltre agli esuberi annunciati ad Alessandria (30 lavoratori), e Torino (120 dipendenti) è un gravissimo colpo per l’occupazione piemontese» ha aggiunto l’assessore regionale al Lavoro Gianna Pentenero. Prese di posizione anche di parlamentari cuneesi. «Chiederemo l’apertura di un tavolo di confronto per scongiurare le chiusura – hanno detto Chiara Gribaudo, Mino Taricco e Patrizia Manassero, del Pd -. La Michelin conosce bene le nostre risorse umane e non solo, dunque ci aspettiamo chiarimenti: lo dobbiamo ai lavoratori e alle comunità locali». «Dimostreremo con i fatti la nostra solidarietà ai 400 lavoratori dello stabilimento Michelin di Fossano» ha fatto sapere Fabiana Dadone, deputata del M5S, che annuncia l’intenzione di portare il caso in Parlamento. Il sindaco di Fossano, Davide Sordella, in serata ha detto: «Fossano non mollerà. Faremo tutto il possibile per difendere i posti di lavoro e le famiglie».