La Stampa, 4 novembre 2015
Otto domande sull’aereo caduto sul Sinai
Cosa è avvenuto all’Airbus?
«Dopo il decollo da Sharm el-Sheikh l’aereo si è portato a 10 mila metri, dopo 22 secondi è improvvisamente sceso di 2000 metri prima di spaccarsi. È stata una sezione della coda e disconnettersi dal resto dell’aereo. I cui resti sono caduti in un raggio di 12 km».
Perché può essersi trattato di un incidente tecnico?
«Sebbene la possibilità che un aereo si spacchi in volo sia rara questo particolare aereo aveva una lunga storia di problemi tecnici e meccanici dovuti a carenza di manutenzione. Nel 2001 proprio la coda fu seriamente danneggiata a seguito di un atterraggio sbagliato all’aeroporto del Cairo. Non si può inoltre escludere un errore commesso dal pilota».
Perché c’è anche l’eventualità di una bomba?
«L’aereo non è stato colpito dall’esterno, si è spaccato per cause interne. Il bagliore di calore osservato dai satelliti americani potrebbe essere stato determinato da un ordigno».
Che tipo di ordigno?
«Vi sono due possibilità. Una bomba contenuta in un bagaglio, portato a mano o spedito evadendo i controlli della sicurezza egiziana a terra. Oppure un microesplosivo, simile a quelli che kamikaze hanno indossato in passato nelle scarpe o dentro la biancheria intima. Molto potente ma in quantità minime per sfuggire al metal detector».
Quale è la posizione egiziana?
Le autorità egiziane hanno sostenuto subito la tesi dell’avaria, poi smentita, ed ora esercitano la massima cautela aspettando il verdetto delle scatole nere. Il presidente Al Sisi è però netto nel definire «propaganda» la rivendicazione di Isis. L’intento del Cairo è difendere quanto più possibile la credibilità di Sharm el-Sheik come luogo sicuro al fine di proteggere la maggiore fonte di entrate turistiche dopo la brusca riduzione di stranieri nella valle del Nilo ed alle Piramidi, che continua dal 2011».
Perché Isis si è affrettato a rivendicare l’abbattimento?
«Il Califfo ha interesse a colpire la Russia per ostacolare l’intervento in Siria. Da settimane più gruppi jihadisti promettono di infierire sui russi, se Isis ci fosse riuscita ne uscirebbe rafforzata come leader della “guerra agli infedeli”. Il video postato online serve a questo: convincere i jihadisti che è stata Isis ad abbattere l’aereo. A prescindere se è vero o meno».
Perché Mosca è più cauta?
«Il Cremlino da 72 ore ripete che “ogni pista è valida”. Putin ha bisogno di tempo. Per verificare cosa avvenuto e anche per decidere l’eventuale risposta se l’attentato fosse confermato”.
Perché Washington fa trapelare i dati raccolti dai satelliti?
«Gli Usa guidano operazioni anti-terrorismo in più continenti. Appurare in fretta ciò che è avvenuto serve a disinnescare il rischio che episodi simili – incidenti o attentati – possano ripetersi».
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Quale è la posizione egiziana?
Le autorità egiziane hanno sostenuto subito la tesi dell’avaria, poi smentita, ed ora esercitano la massima cautela aspettando il verdetto delle scatole nere. Il presidente Al Sisi è però netto nel definire «propaganda» la rivendicazione di Isis. L’intento del Cairo è difendere quanto più possibile la credibilità di Sharm el-Sheik come luogo sicuro al fine di proteggere la maggiore fonte di entrate turistiche dopo la brusca riduzione di stranieri nella valle del Nilo ed alle Piramidi, che continua dal 2011».
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Perché Isis si è affrettato a rivendicare l’abbattimento?
«Il Califfo ha interesse a colpire la Russia per ostacolare l’intervento in Siria. Da settimane più gruppi jihadisti promettono di infierire sui russi, se Isis ci fosse riuscita ne uscirebbe rafforzata come leader della “guerra agli infedeli”. Il video postato online serve a questo: convincere i jihadisti che è stata Isis ad abbattere l’aereo. A prescindere se è vero o meno».
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Perché Mosca è più cauta?
«Il Cremlino da 72 ore ripete che “ogni pista è valida”. Putin ha bisogno di tempo. Per verificare cosa avvenuto e anche per decidere l’eventuale risposta se l’attentato fosse confermato”.
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Perché Washington fa trapelare i dati raccolti dai satelliti?
«Gli Usa guidano operazioni anti-terrorismo in più continenti. Appurare in fretta ciò che è avvenuto serve a disinnescare il rischio che episodi simili – incidenti o attentati – possano ripetersi».
[M. MO.]
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Quale è la posizione egiziana?
Le autorità egiziane hanno sostenuto subito la tesi dell’avaria, poi smentita, ed ora esercitano la massima cautela aspettando il verdetto delle scatole nere. Il presidente Al Sisi è però netto nel definire «propaganda» la rivendicazione di Isis. L’intento del Cairo è difendere quanto più possibile la credibilità di Sharm el-Sheik come luogo sicuro al fine di proteggere la maggiore fonte di entrate turistiche dopo la brusca riduzione di stranieri nella valle del Nilo ed alle Piramidi, che continua dal 2011».
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Perché Isis si è affrettato a rivendicare l’abbattimento?
«Il Califfo ha interesse a colpire la Russia per ostacolare l’intervento in Siria. Da settimane più gruppi jihadisti promettono di infierire sui russi, se Isis ci fosse riuscita ne uscirebbe rafforzata come leader della “guerra agli infedeli”. Il video postato online serve a questo: convincere i jihadisti che è stata Isis ad abbattere l’aereo. A prescindere se è vero o meno».
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Perché Mosca è più cauta?
«Il Cremlino da 72 ore ripete che “ogni pista è valida”. Putin ha bisogno di tempo. Per verificare cosa avvenuto e anche per decidere l’eventuale risposta se l’attentato fosse confermato”.
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Perché Washington fa trapelare i dati raccolti dai satelliti?
«Gli Usa guidano operazioni anti-terrorismo in più continenti. Appurare in fretta ciò che è avvenuto serve a disinnescare il rischio che episodi simili – incidenti o attentati – possano ripetersi».
[M. MO.]
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Quale è la posizione egiziana?
Le autorità egiziane hanno sostenuto subito la tesi dell’avaria, poi smentita, ed ora esercitano la massima cautela aspettando il verdetto delle scatole nere. Il presidente Al Sisi è però netto nel definire «propaganda» la rivendicazione di Isis. L’intento del Cairo è difendere quanto più possibile la credibilità di Sharm el-Sheik come luogo sicuro al fine di proteggere la maggiore fonte di entrate turistiche dopo la brusca riduzione di stranieri nella valle del Nilo ed alle Piramidi, che continua dal 2011».
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Perché Isis si è affrettato a rivendicare l’abbattimento?
«Il Califfo ha interesse a colpire la Russia per ostacolare l’intervento in Siria. Da settimane più gruppi jihadisti promettono di infierire sui russi, se Isis ci fosse riuscita ne uscirebbe rafforzata come leader della “guerra agli infedeli”. Il video postato online serve a questo: convincere i jihadisti che è stata Isis ad abbattere l’aereo. A prescindere se è vero o meno».
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Perché Mosca è più cauta?
«Il Cremlino da 72 ore ripete che “ogni pista è valida”. Putin ha bisogno di tempo. Per verificare cosa avvenuto e anche per decidere l’eventuale risposta se l’attentato fosse confermato”.
Perché Washington fa trapelare i dati raccolti dai satelliti?
«Gli Usa guidano operazioni anti-terrorismo in più continenti. Appurare in fretta ciò che è avvenuto serve a disinnescare il rischio che episodi simili – incidenti o attentati – possano ripetersi».